CATANIA: SPACCIAVA NONOSTANTE FOSSE AI DOMICILIARI

Nella mattinata di ieri, personale dell’UPGSP, ha arrestato, in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, il pregiudicato catanese  CAVALLARO Giovanni (classe 1990), sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Nello specifico, da attività info investigativa si apprendeva che il CAVALLARO, soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, deteneva illecitamente presso la propria abitazione, sita nel quartiere di San Giovanni Galermo, un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Atteso quanto sopra, personale delle volanti si recava presso la citata abitazione al fine di eseguire una perquisizione domiciliare; sul posto, gli operatori contattavano il CAVALLARO, il quale, alla vista degli equipaggi di polizia, denotava un forte stato di agitazione, quindi, si chiedeva allo stesso, se nell’abitazione fosse presente della sostanza stupefacente. Quest’ultimo consegnava spontaneamente agli agenti una busta, prelevandola da un vaso di terracotta posto sul mobile della cucina, contenente sostanza erbacea verosimilmente del tipo marijuana del peso lordo di 12 gr.

In seguito, si effettuava una perquisizione dell’abitazione con l’ausilio dell’unità cinofila che dava esito positivo in quanto, grazie al fiuto di uno dei cani, si rinveniva occultata all’interno di uno stereo da camera posto sopra un mobile del corridoio un’ulteriore busta in cellophane di colore trasparente contenente sostanza erbacea verisimilmente del tipo marijuana del peso lordo di 75 gr., materiale per il confezionamento e una bilancia di precisione.

Nel predetto mobile del corridoio venivano, altresì, rinvenuti la somma di euro 127,00 e nr. 4 fogli di carta riportanti presumibilmente la contabilità della vendita della sostanza stupefacente.

Si procedeva, pertanto, all’arresto del CAVALLARO per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Pertanto, veniva informato il P.M. di turno, il quale disponeva che l’arrestato venisse associato presso le locali camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.