Champions League: le finali passate alla storia

La Champions League, nata nel 1992 sulle ceneri della leggendaria Coppa dei Campioni, ha vissuto alcune edizioni di altissimo livello culminate in finali passate alla storia.
La competizione europea per club più importante, che mette a confronto le migliori squadre dei principali campionati del vecchio continente, ha regalato nei suoi quasi ventotto anni di vita alcune finali al cardiopalma, match combattuti o ricchi di spettacolo, che hanno lanciato o consacrato tecnici e giocatori, cambiato le sorti di una squadra o i destini di un presidente.

Alcune delle squadre delle grandi finali del passato sono protagoniste ancora oggi dato che, secondo le quote dei principali operatori sportivi, sono spesso tra le favorite alla vittoria della prestigiosa coppa, altre invece hanno vissuto un momento di gloria mai più rivissuto.
E vediamole, dunque, alcune di queste grandi finali di Champions League, e scopriamo perché sono rimaste nell’immaginario di tutti i tifosi di calcio europei.

Partiamo da una finale che i tifosi del Milan ricordano bene: la finale del 2005 tra i rossoneri e il Liverpool, allora allenato da Benitez e guidato in campo da Gerrard: nel primo tempo, la squadra di Ancelotti domina in lungo e in largo, segnando 3 gol e dando una prova di forza mostruosa. Maldini al 1’, poi una doppietta di Crespo sembrano consegnare la coppa ai rossoneri. Nel secondo tempo, però, qualcosa cambia. Gerrard, il capitano dei Reds, segna al 16’, poi Smicer, con un preciso tiro dalla distanza, segna il 2-3. Ci pensa poi Xavi Alonso a segnare, su rigore, l’incredibile quanto inaspettato gol del pareggio.
I rossoneri, benché frastornati, ci provano ancora: ma quel giorno, il portiere polacco Dudek ha deciso di fare il fenomeno e la palla non passa (al limite dell’incredibile i due salvataggi su Shevchenko nei supplementari).
I rigori sanciscono la vittoria del Liverpool per 6-5 in una delle partite più surreali e spettacolari della storia della Champions.

Altro match entrato nella leggenda è Manchester United-Bayern Monaco, finale dell’edizione 1998-1999.
I tedeschi, quasi sorprendentemente, passano in vantaggio al 5’ grazie a una bella punizione di Mario Basler. Il risultato regge fino al 90’, il Bayern sembra avere la coppa in pugno quando, al 91’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Sheringham, entrato poco prima, segna il gol del pareggio. L’incubo per i bavaresi è solo all’inizio: al 93’ Solskjaer, su calcio d’angolo, dopo una deviazione dello stesso Sheringham sigla lo sbalorditivo gol della vittoria per gli inglesi.
Il risultato è quasi sconvolgente: come dirà l’allora presidente della Uefa, Lennart Johansson, “Spuntai sul campo e rimasi confuso. Pensai: Non è possibile, chi ha vinto sta piangendo e chi ha perso sta ballando”.

Il Bayern Monaco ha dovuto vivere un’altra finale da incubo qualche anno dopo. Stagione 2011-2012, si affrontano il Chelsea, guidato da pochi mesi dall’italiano Di Matteo, e i tedeschi. La finale si gioca all’Allianz Arena: il Bayern è favorito. La partita sembra confermare i pronostici: i bavaresi dominano, ma non segnano. A sette minuti dalla fine, Müller segna il gol dell’1-0 su assist di Kroos. Il Bayern, però, non ha fatto i conti con Didier Drogba, che all’88esimo sigla il gol del pareggio con un bellissimo colpo di testa.
La partita finisce ai rigori: gli errori di Olić e Schweinsteiger regalano la coppa al Chelsea, che vince la prima Champions League della sua storia.

Se c’è una squadra che è andata vicinissima a vincere la Coppa, quella è l’Atletico Madrid. Guidato sapientemente da Simeone, l’Atletico arriva in finale nella stagione 2015-2016. Davanti ha il Real Madrid di Zinedine Zidane. Il Real passa in vantaggio al 15’ con Sergio Ramos, che segna in fuorigioco. Tuttavia, il destino sembra rimettere le cose a posto quando al 79’ Carrasco sigla la rete del pareggio. Alla squadra di Simeone sono fatali i calci di rigori: l’errore di Juanfran e la successiva rete di Cristiano Ronaldo regalano la coppa ai Blancos per l’undicesima volta.

Un posto tra le finali più belle, più per quello che ha significato che per lo spettacolo, è indubbiamente la finale del 2010, che ha regalato all’Inter la terza Coppa dei Campioni. Dopo aver conquistato Scudetto e Coppa Italia, il 22 maggio l’Inter affronta il Bayern Monaco per lo storico triplete. La squadra di Mourinho, ben messa in campo e concentratissima, trova nel principe Milito il mattatore della serata: l’attaccante argentino segna al 35’ e al 70’, regalando la coppa ai nerazzurri dopo ben 45 anni di attesa e al presidente Moratti la gioia di aver eguagliato il padre.

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Tornando indietro nel tempo, non si può non citare la finale della stagione 1993-94. Il Milan di Capello affronta il Barcellona di Van Gaal. L’allenatore olandese si sente già la vittoria in tasca, anche per via delle pesanti assenze tra i rossoneri: Capello infatti deve rinunciare ai due difensori centrali titolari, Franco Baresi e Alessandro Costacurta. Ma il calcio segue traiettorie imprevedibili così il Milan, guidati da un Savićević in stato di grazia, schianta i blaugrana con un 4-0: nel primo tempo, Massaro segna una bella doppietta, nel secondo il genio montenegrino e Desailly chiudono la pratica.

Chiudiamo questa breve carrellata con un doveroso omaggio al Barcellona di Guardiola, che con il suo tiki-taka, e le sue tante vittorie, ha scritto una pagina importante del calcio contemporaneo. Nel 2011, la squadra del tecnico più innovativo degli ultimi anni affronta a Wembley il Manchester United del sempiterno Alex Ferguson, una riedizione della finale di due anni prima, vinta dai catalani.
Il Barcellona passa in vantaggio con Pedro al 27’, ma Rooney, il giocatore più rappresentativo dei Red Devils, pareggia al 34’. Il Barcellona, però, può contare su uno dei calciatori più forti della storia, Leo Messi, che nel secondo tempo, al 54’, insacca il gol del vantaggio; ci pensa poi David Villa a chiudere la pratica e a regalare la Champions ai ragazzi di Pep.