L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle immagini delle telecamere della rete di sorveglianza e dalle osservazioni effettuate da personale INGV nella serata di ieri 3 giugno e nel corso della mattinata odierna, è stato possibile osservare che continua l’attività dal segmento della fessura eruttiva di quota 2850 m s.l.m. L’intensità dell’attività esplosiva è tuttavia fortemente diminuita: nella tarda mattinata alla fessura attiva si osservava attività di spattering con lancio di brandelli di lava la cui altezza raggiungeva la decina di metri. I fronti lavici, che nei giorni scorsi erano avanzati fino a quota 1700 m s.l.m., sono in raffreddamento. I fronti attivi sono ubicati ad una quota compresa tra 2500 e 2300 m circa s.l.m.
Relativamente al tremore vulcanico, il trend in leggero decremento che ha caratterizzato la sua ampiezza media a partire dalla mattina di giorno 30 maggio, è perdurato fino alle prime ore di oggi. Dalle ore 06:00 UTC (08:00 locali) circa di oggi l’ampiezza del tremore mostra una modesta tendenza all’incremento e nella tarda mattinata ha raggiunto un livello medio; questa tendenza si è osservata anche nel pomeriggio.
Le foto sono state scattare durante un sopralluogo da personale INGV-Osservatorio Etneo durante la giornata del 4 giugno 2019.
Le prime due immagini, riprese sulla Schiena dell’Asino (l’orlo meridionale della Valle del Bove) mostrano l’uso di un drone per ottenere fotografie aeree del teatro eruttivo utili per una mappatura delle nuove colate di lava. La terza, quarta e quinta foto mostrano misure con telecamera termica alla bocca eruttiva a quota 2850 m, dalla quale viene tuttora emessa una colata di lava.
Le foto sono di Emanuela De Beni ad eccezione della penultima, che è di Massimo Cantarero.
FONTE: INGVvulcani