CONFISCATI BENI DEL VALORE DI 6 MILIONI DI EURO.

Su proposta di questa Procura Distrettuale, il Tribunale di Catania (Sezione Misure di Prevenzione) ha emesso un decreto di confisca del patrimonio di circa 6 milioni di euro illecitamente accumulato da TENERELLI Nunzio Fabio (cl.1985), già destinatario di un’ordinanza cautelare in carcere nel settembre 2015 (operazione “Nuova Famiglia”) in quanto responsabile, tra gli altri, di una rapina commessa il 30 giugno 2014 presso la stazione ferroviaria di Acireale ai danni di una cittadina cinese che era sul treno Siracusa-Roma. Le modalità del comportamento delittuoso denotano la particolare pericolosità di TENERELLI; infatti in quella occasione fu organizzato un vero e proprio assalto al treno da 7 soggetti, di cui alcuni armati, che fecero irruzione sul convoglio bloccando a terra il capotreno e il cuccettista per sottrarre alla cittadina cinese un quantitativo imprecisato di denaro in contante.
TENERELLI, oggi colpito da una misura di prevenzione patrimoniale definitiva, ha espresso sin dal 2001 una specifica e abituale inclinazione alla commissione di furti e rapine, ricavando le risorse finanziarie necessarie a garantirsi una straordinaria posizione economica.
Le azioni criminali sono state compiute sia autonomamente che in concorso con appartenenti al clan MAZZEI. TENERELLI, infatti, pur non risultando organicamente inserito nel clan MAZZEI, è legato da rapporti di stretta parentela con MAZZEI Nuccio, reggente dei Carcagnusi, in quanto le rispettive madri sono sorelle.
Sulla base dei gravi indizi di pericolosità sociale riscontrati e dell’abitualità delle sue condotte delittuose, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, coordinati da questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno quindi avviato una mirata indagine patrimoniale nei confronti del proposto e del suo nucleo familiare volta a verificare la coerenza del loro tenore di vita e del patrimonio posseduto con i redditi dagli stessi dichiarati.

Gli accertamenti patrimoniali hanno dimostrato che TENERELLI Nunzio, sin dai primi
anni duemila, pur palesando un’elevata capacità contributiva, non ha mai dichiarato al Fisco il possesso di redditi in quanto risultava disoccupato.
In particolare, nel corso delle indagini economiche è emerso che TENERELLI aveva la disponibilità di innumerevoli immobili acquistati ricorrendo a denaro contante; nei casi in cui risultava la stipula di mutui o l’emissione di titoli di credito, gli approfondimenti investigativi hanno dimostrato che i relativi pagamenti erano stati regolati in contanti. I familiari, dal canto loro, in più circostanze sono risultati intestatari di comodo di unità immobiliari ed anche di un’attività imprenditoriale, costituita da un bar ubicato nel quartiere San Cristoforo di Catania.
Il Tribunale di Catania (Sezione Misure di Prevenzione) ha, dunque, disposto la confisca di un’attività d’impresa, di 23 unità immobiliari, di 2 conti correnti e di 3 autovetture, il tutto per un controvalore complessivo pari a circa di 6 milioni di euro. Il patrimonio sarà ora affidato alla gestione dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.