Confronto serrato sulla Variante

95047.it Al dibattito allestito dai rappresentanti del quartiere hanno partecipato un centinaio di persone. Perlopiù addetti ai lavori e politici. Ma, perlomeno, l’iniziativa allestita all’interno dei locali della chiesa Spirito Santo, ha avuto il merito di potersi confrontare coinvolgendo quasi tutte le parti in causa. Unico neo, l’imbarazzante nervosismo che ha caratterizzato la fine dei lavori. Ma, in fin dei conti, ci può stare.
 Da parte nostra, ci limitiamo a riportare la sintesi testuale degli interventi che si sono susseguiti nel corso del pomeriggio.

Con una sola certezza: la colpa è sempre della stampa. Tranne che si occupi di oroscopo o di meteo.
Ma ecco la cronaca asettica dei lavori con la sintesi testuale degli interventi.

TURI MILICIA (Assessore all’urbanistica). “Non c’è stato alcun accordo segreto con nessuno. Un imprenditore ha fatto richiesta nel 2007 di potere costruire un distributore di benzina su quell’area. Nel 2010 ha ripresentato la stessa proposta.
Nel 2013, quando mi sono insediato, ho incontrato questo imprenditore e, poi, ci siamo rincontrati assieme agli uffici: quello che abbiamo voluto fare è rimodulare l’area e fare un avviso pubblico. Ora, dico, finalmente ci siamo accorti che esiste quest’area che è abbandonata? Noi vogliamo aumentare l’area a verde e diminuire quella a parcheggio. Io penso che questa città per troppo tempo è rimasta immobile. Non stiamo cambiando quello che dice il Piano Regolatore”.

SALVATORE ORFANÒ (Portavoce dei residenti). “Mi viene da ridere a pensare che l’assessore venga a dire che si fa tutto per il bene nostro: ma qua non si è mai visto nessuno. Fanno tutto loro senza dirci nulla. In campagna elettorale abbiamo ospitato, per un incontro che c’era stato richiesto, il sindaco nella nostra aula condominiale e gli facemmo notare quanto fosse importante che gli alberi che sono qua fuori venissero preservati.
Ci rispose che sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto. Oggi parliamo, invece, di installare un rifornimento. L’ho visto girare con una lettera che spiega che al Corso Italia ci sono tanti rifornimenti: ma come si fa a dire una cosa del genere? Stiamo parlando di installazioni che risalgono agli anni ottanta. Anzi, forse avete ragione, agli anni settanta. Andate al nord Italia: io ci sono stato come ci siete stati anche voi e vedete se si parla di aree a verde con rifornimenti. Ma la cosa più grave è che il Comune ha investito anni fa, con la Regione, 220 milioni di lire per destinarla definitivamente ad aree a verde.
E, poi, il metano delle nostre case è una cosa quello per le auto è un’altra: non immaginate nemmeno cosa significa. Noi cittadini siamo informati più di quello che si pensi”.

GIUSEPPE LA MANNA (Ingegnere). “Non si può agire a questo modo: il privato detta al pubblico cosa deve fare. Dovrebbe essere l’amministrazione a programmare e far partecipare i privati”.

GAETANO LAUDANI (Ingegnere ed ex consigliere comunale). “Io non sono un residente della zona ma perché la città deve accettare un ragionamento di questo tipo? Perché accettare un distributore? E, poi, questa storia dei posto di lavoro che verrebbero dati: ma per favore.
Occorre fare un ragionamento complessivo: mettiamo sul tavolo tutte le proposte e i cittadini vengano coinvolti anzichè fare un Bando cucito su qualcuno. È umiliante che un privato proponga all’amministrazione e l’amministrazione si adegui”.

PADRE SALVATORE ALÌ (Parroco chiesa Spirito Santo). “Volevo chiedere all’assessore: l’area viene venduta o data in comodato d’uso? Mi viene detto in concessione. Bene: quando si trattò di far sorgere la chiesa a Scala Vecchia, ci venne detto che non era possibile. Per legge, ci venne detto che non si poteva fare: qui, la cosa cambia. 
E, ancora, sono stati fatti degli studi specifici soprattutto sulla viabilità?”.

UCCIO CIATTO (Ingegnere, progettista della proposta). “A tutti piace che qualunque cosa che possa rappresentare il minor decoro vada fatto lontano dalla propria casa. Sono qua, intanto, perché ho un interesse ma anche perché sono un cittadino.
In questa città accade che tutti al momento opportuno hanno un’idea splendida ma nessuno l’ha avuta prima: perché non è stato chiesto prima al sindaco di fare il verde pubblico? Sento tutti parlare parlare di Prg: ma costoro che sono stati amministratori di questa città perchè non l’hanno fatto? Come si fa a compromettere le sorti del quartiere o della città in una porzione così piccola di terreno.
Vi dico che se avessi costruito una palazzina, al posto del distributore, avrei inquinato molto di più. Devo difendere anche l’operato dei miei clienti: avevamo chiesto un elenco delle aree dismesse in zona Ardizzone. Ci è stato detto che, in virtù di non so quale sentenza, vigeva solo lo “ius edificanti”.
Io vi dico chiaramente che finirà che più nessuno verrà ad investire a Paternò”.

MIRKO OLIVERI (Ingegnere). “Da parte nostra, abbiamo fatto una proposta alternativa alla quale hanno aderito diverse associazioni animaliste, imprenditori turistici ed il parroco padre Alì. Abbiamo avuto il patrocinio dell’Università di Catania. Abbiamo previsto un orto urbano così come ve ne sono tanti in Italia. Si tratta di orti di circa 60 metri quadri che verrebbero curati dai cittadini. Oggi l’indirizzo da parte della Comunità Europea va verso la sostenibilità ambientale”.

MARCO GRESTA (Cittadino). “Io credo che vi siano tre attori in questa vicenda: il pubblico, il privato ed i cittadini. Dove il privato ha cercato il pubblico perchè non ci sono regole e questa vicenda è esplosa perché i cittadini non si sono trovati d’accordo”.

TURI MILICIA (Assessore all’urbanistica). “Volevo rispondere ad alcune cose. Noi non ci siamo fatti dettare i tempi da nessuno tant’è che abbiamo portato tutto in consiglio. Esiste una sentenza della Corte di Cassazione penale che dice che i distributori di benzina possono sorgere nelle aree a verde. Quella attuale non è una variante ma una rimodulazione delle aree. La destinazione dell’area non cambia ed è possibile anche realizzare un orto urbano. La realizzazione dell’area a verde e parcheggio richiede un investimento economico non indifferente. Questa delibera poteva anche non andare in giunta ma ci piace – a torto o a ragione – prenderci la nostra responsabilità.
La questione è assolutamente in buona fede tant’è che non abbiamo fatto alcuna convenzione con i privati. Sul metano, quando si rilasceranno le concessioni verranno date le relative autorizzazioni che diranno che tutto è in sicurezza”.

5 Comments

  1. Nell’ottica della urbanistica partecipata così come il pubblico propone il suo piano anche i cittadini e gli imprenditori propongono le loro idee, quindi è superata da tempo la visione che l’amministrazione “programma” ed i cittadini stanno a guardare, anche se fino ad oggi poco si è visto di partecipazione nelle scelte urbanistiche.
    La riunione di ieri può intendersi come un esempio di pianificazione partecipata ma è risultato evidente come, oltre alle perplessità sacrosante di alcuni residenti, vi fossero pregiudizi non tanto velati che hanno impedito un dialogo costruttivo.
    Ms purtroppo credo che lo stesso atteggiamento lo avremmo notato per qualsiasi altra proposta avanzata. Forse il dialogo costruttivo è ancora lontano, vedi svolgimento dei consigli comunali.

    Credo che la città di Paterno’ debba per il futuro necessariamente ricorrere al privato in alcune scelte, la finanza pubblica non è sufficiente, tocca alla Politica saper regolare ciò: il mancato utilizzo del “Progetto di finanza” nella realizzazione ad es. della piscina ha comportato un mutuo che pagano tutti i cittadini per un’opera che necessariamente sarebbe stata gestita dal privato così come attualmente è e mi risulta gestita in modo ottimale.

    Interessante proposta avanzata ieri da giovani tecnici sugli “orti urbani”, ma mi permetto di far notare che quella localizzazione non si presta a queste attività più consone per aree periferiche al fine di riqualificarle, es. Viale dei platani adiacente al centro per disabili, viale dei pioppi, area oltre la “mezza luna”, etc.

  2. Evidentemente Lei, Signor PATERNESE DOC, ieri sera stava da un’altra parte del mondo. HA confuso patate per cipolle.

  3. Certo l’idea dell’orto urbano. e’ meravigliosa ,accanto ad un rifornimento Di metano o dove passano migliaia Di auto al giorno crescerebbero ortaggi al benzene o al metano..Ma idee migliori non ne avete?Quando si partecipa ad un dibattito del genere bisogna avere le idee chiare ,costruttive e alternative all’amministrazione se no si fa il gioco dell’amministrazione.Ieri sera non ne ‘ o sentite.

  4. “La realizzazione dell’area a verde e parcheggio richiede un investimento economico non indifferente” Cit. Milicia, assessore all’urbanistica.
    Io mi chiedo : ma con tutti gli interventi che dovrebbe fare l’amministrazione per riqualificare zone che sembrano reduci da bombardamenti aerei (vedi strade dissestate in zona ardizzone) praticamente non percorribili nemmeno a piedi e causa anche di incidenti più o meno gravi, dato che, come sostiene il nostro bravo Assessore, la spesa è non indifferente, non ci si poteva concentrare su questi, anzichè spostare la spesa e la concentrazione per il beneficio di un solo privato, e molto discutibilmente meno per il pubblico ? E se proprio vogliamo dirla tutta, Villa Moncada che vogliamo fare ? la radiamo al suolo e ci facciamo un centro commerciale ? (Naturalmente solo per riqualificare l’area) O sarebbe opportuno investire tali “non indifferenti” risorse proprio li in quel luogo che prima era ORGOGLIO della nostra Città ? Ed ancora come lo si spiega questo interessamento quasi “personale” del Sindaco che addirittura si è DISTURBATO a distribuire dei volantini per spiegare le sue ragioni ai residenti ? Vorremmo facesse lo stesso per spiegare molte altre scelte fatte in precedenza nella nostra Città.

    1. Forse le è sfuggito il punto in cui l’Assessore ha fatto notare che un intervento pubblico in quell’area attualmente non si potrà fare perché mancano i fondi, pertanto i costi o li affronta un privato oppure rimane così com’è!

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