CORONAVIRUS, IL SINDACO BLOCCA IL PORTO: “A MESSINA NON ENTRA PIÙ NESSUNO”

Il sindaco Cateno De Luca ha bloccato gli sbarchi dei traghetti a Messina, con lo scopo di impedire il passaggio di coloro che non risulteranno essere pendolari.

O meglio potranno sbarcare, ma non potranno avere accesso subito al di fuori per le strade di Messina né in auto, né a piedi.

Cateno de Luca ci viene a far notare come un’eventuale diffusione del virus sarebbe un disastro. “Sarà ha detto – una tragedia se saremo colpiti con le nostre percentuali dei nostri fratelli della Lombardia. Ecco perché ho voluto portare avanti questa posizione intransigente. In questi giorni i messinesi hanno accettato di stare in casa. Ieri c’è stata l’ennesima beffa. A fronte di un decreto del Ministro della Salute”.

Il riferimento va al fatto che la cosa si sia verificata a poche ore dall’emanazione del decreto che vietava lo spostamento da un comune ad un altro senza un motivo valido.

“Non abbiamo – ha detto – accettato quella scena che la Sicilia ha subito. Fermare il virus lo dobbiamo fare per tutta l’Italia. Questa è una battaglia che conduco per solidarietà nei confronti dei sindaci. Noi siamo in trincea. Dobbiamo trovare la soluzione per applicare le norme non applicabili”.

Ha fatto il giro del mondo l’immagine di un’auto d’epoca con targa di camion partita dalla Francia e arrivata in Sicilia. “Non è possibile – ha detto – essere sbeffeggiati. La vicenda della Renaul 4 è emblematica. Pare che li abbiano avvistati a fare la spesa all’Eurospin un’ora e mezza fa. Di cosa stiamo parlando?”.

“Lo Stato – ha tuonato – non c’è. Avevo dato al Prefetto di darci soluzioni pratiche. Dov’è lo Stato? Non c’è. Non posso disciplinare questa parte. Nelle nostre strade non entra più nessuno. Io tra poco faccia quest’ordinanza. Lo sappia il Viminale. Sto aspettando la nave delle 22. Passino sul mio corpo. Siamo qui, non ci facciamo prendere in giro. Non è questa la questione”.

“Non sono – ha proseguito – l’uomo delle proteste. Sono l’uomo delle proposte. Quando si è stabilito che in Sicilia non si poteva più entrare, bastava fare una banca dati on line in cui i pendolari dello Stretto avevano un codice e non sarebbero serviti controlli ogni giorno. Si muovono 3000 persone sullo Stretto e che svolgono mansioni irrinunciabili: medici, infermieri, magistrati, . Sono persone che devono muoversi. Bastava schedarli e non ci mettevamo qui a fare buffonate”.

Il Sindaco si è detto pronto a creare una banca dati con possibilità di prenotazione dieci ore prima. Chiunque potrà accedere dando un motivo valido, dando alle autorità il tempo di verificare l’autenticità della necessità di accedere alla Sicilia.

De Luca si è rivolto, ad esempio, agli studenti di rientro dall’Erasmus.

“Ogni bollettino sul coronavirus che esce – ha detto – sono chiodi sulla mia pelle”.