COVID-19, RICHIESTA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER TUTTI GLI ARTIGIANI SICILIANI

Un ordine del giorno all’Ars a tutela degli artigiani dell’isola, porta la firma dei deputati Giuseppe Zitelli (primo firmatario) e Giuseppe Galluzzo. L’intervento ha l’obiettivo di ottenere il via libera per la cassa integrazione in deroga, anche per gli artigiani che non risultano iscritti all’EBAS (Ente bilaterale dell’artigianato siciliano).

«Ho presentato, insieme al deputato del gruppo di Diventerà Bellissima, Galluzzo quest’ordine del giorno all’Ars – spiega il deputato Zitelli -, per richiedere la cassa integrazione in deroga anche per gli artigiani che non sono iscritti all’Ebas (Ente bilaterale dell’artigianato siciliano). Ad oggi, chi volesse beneficiare dell’ammortizzatore sociale, concesso con il decreto Cura Italia, deve essere iscritto all’associazione o se non iscritto deve versare arretrati per 36 mesi. Non fare parte dell’associazione non può essere una discriminante, in questo momento di grande crisi e soprattutto non si può chiedere il pagamento di 3 anni di arretrati. Riteniamo il requisito dell’iscrizione non legittimo, in quanto non è previsto dalla legge per nessuna categoria di lavoratori. Per questo abbiamo chiesto al Governo regionale di intervenire per eliminare questa discriminante per poter aiutare tutti. La nostra richiesta è stata inviata anche, al dirigente dell’assessorato alle politiche sociali e alla famiglia e all’assessore al ramo».

Sono 20 mila gli artigiani in Sicilia. Come si legge nell’ordine del giorno dei deputati Zitelli e Galluzzo è stata inserita “Sebbene non prevista dal decreto e illegittimamente, una clausola che prevede l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Ente. Secondo stime sul numero di artigiani, l’operazione potrebbe portare alle casse dell’Ente circa 20 milioni di euro.” Da qui la richiesta di non precludere, invece, l’ottenimento della cassa integrazione a tutti gli artigiani, già fortemente piegati dalla crisi. Senza sostegno, la categoria potrebbe cessare con l’attività o essere costretta a licenziamenti, con gravi danni in termini economici e sociali per la regione, determinando un impoverimento produttivo ed artigianale dell’isola che avrebbe ripercussioni nel breve, ma anche nel medio e lungo termine.