COVID. RT IN CALO A 0,98: PUGLIA REGIONE A RISCHIO ALTO. IN SICILIA RICOVERI SOPRA AL 15%

Indice Rt e incidenza in calo in Italia. Secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità questa settimana diminuisce l’incidenza dei casi di Covid in Italia a 296 (nel periodo 9-15 dicembre) rispetto a 375 della settimana precedente. Nel periodo 23 novembre-6 dicembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,94-1,06), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 1,10. Torna quindi sotto la soglia epidemica.

Puglia classificata a rischio alto per Covid

Una Regione è classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza, 10 sono a rischio moderato e 10 sono classificate a rischio basso. Diciassette Regioni e province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Altre cinque riportano molteplici allerte di resilienza. La regione classificata a rischio alto per Covid secondo le tabelle del monitoraggio settimanale, visionate da Adnkronos Salute, è la Puglia.

Il rischio è moderato in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise e Sicilia. A rischio basso Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Trento, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.

Si registra poi una lieve riduzione delle terapie intensive, al tempo stesso un piccolo aumento nei reparti. Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid-19 scende al 3,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 15 dicembre) rispetto al 3,4% della settimana scorsa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 14,8% rispetto il 14,5%.

L’occupazione dei letti questa settimana supera la soglia del 15% in 10 regioni rispetto alle 9 della settimana scorsa secondo quanto emerge da una delle tabelle del monitoraggio settimanale visionata dall’Adnkronos Salute.

Sopra la soglia del 15% di occupazione delle aree mediche ci sono Abruzzo (18,9%), Calabria (19,5%), Emilia Romagna (19,9%), Sicilia (15,3%) e Veneto (16,2%), alle quali si aggiungono Friuli Venezia Giulia e Marche sopra il 20% (21,1% e 23%), e Liguria, Umbria e Valle d’Aosta sopra al 30% (31,1%, 35,3% e 35,8%). Per quanto riguarda le terapie intensive, nessuna regione supera la soglia di allerta del 10% di occupazione. Il dato più alto si registra in Friuli Venezia Giulia (6,9%), seguito dalla Calabria (6,3%).