
La Dia ha sequestrato il patrimionio riconducibile a un imprenditore attivo nel settore del commercio di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti nella provincia di Ragusa. L’operazione, disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania su proposta congiunta del Procuratore del Direttore della Dia, ha portato sotto sigillo 3 aziende attive nel settore del commercio e riciclaggio della plastica, un immobile, tre autovetture, un motociclo e alti beni per un valore di circa 3 milioni di euro.
L’imprenditore destinatario del provvedimento è già stato condannato per traffico di stupefacenti ed è coinvolto anche in altre inchieste della Procura di Caltanissetta dove è accusato di aver fatto parte di un’organizzazione di stampo mafioso che estorceva denaro a imprenditori agricoli. Inoltre è stato recentemente arrestato perché si sarebbe avvalso della capacità intimidatrice del clan mafioso per monopolizzare la raccolta delle plastiche dismesse dalle serre insistenti in provincia di Ragusa, imponendone ai serricoltori il conferimento in via esclusiva ad una sola impresa.
L’imprenditore, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe strutturato le proprie attività economiche avvalendosi dell’appoggio di esponenti di spicco del clan Carbonaro-Dominante, inserito nell’organizzazione mafiosa denominata “Stidda”, presente nell’hinterland ibleo fin dagli anni Ottanta. Un territorio dove il gruppo criminale ha assunto una posizione di assoluto monopolio nel fiorente settore del riciclo delle materie plastiche impiegate in agricoltura, tanto da inquinarne il tessuto economico.