“Duc in altum”…! Si è esclamato la sera del primo maggio nella chiesetta di San Giacomo

95047.it La sera del primo maggio 2016, nonostante il cattivo tempo, sulla collina sud-orientale di Paternò, la chiesetta di San Giacomo, sentinella di fede per la collettività paternese e non solo, illuminava ed accoglieva tra storia, fede e leggende, gli amici dei cammini francigeni siciliani, con grande emozione di tutti gli intervenuti.
…“Duc in altum!”- esclamava- entrando in chiesa il dottor Davide Comunale, rappresentante del gruppo francigeno siciliano denominato “Mettici manu…e facciamo festa”, alla presenza del Governatore della Confraternita di San Giacomo, Giuseppe Frisenna, dell’Amministrazione comunale e di tanti altri ospiti.
L’incontro è avvenuto poiché in tutta l’isola, per tutto il 2016, avrà luogo una serie di eventi, pellegrinaggi e cammini tematici, disciplinati da un decreto emesso dall’Assessorato Regionale al Turismo della Regione Siciliana.
All’iniziativa della settimana dei “Cammini francigeni di Sicilia” ha dichiarato di partecipare l’Amministrazione Comunale di Paternò, che ha aderito alla realizzazione dell’evento, trattato la sera del primo maggio.
“Il cammino” partirà a piedi da Lentini per essere a Paternò come da programma convenuto il prossimo 14 e il 15 maggio.

L’adesione all’iniziativa scaturisce da antiche tradizioni locali riguardanti San Giacomo Apostolo Maggiore.
Quest’ultimo un tempo, oltre ad essere rappresentato nel mondo come il santo degli eserciti e dei cavalieri in seguito ai grandi itinerari della devozione Jacopea, fu identificato anche come Santo Apostolo dei pellegrini.
Fu così che verso la fine del XII secolo, lungo il “Camino di Santiago”, sorsero ospizi, foresterie, ed “Hospitali” per assicurare a quanti affrontavano il faticoso viaggio, il ricovero e la dovuta assistenza in caso di malattia.
Paternò, nel Medioevo fu punto di transito fondamentale nel sistema viario che collegava l’aria Sud-orientale della Sicilia con il porto di Messina, dove confluivano i pellegrini diretti a Gerusalemme, a Roma, a Santiago di Compostela.
La sera del primo maggio l’attuale Governatore della Confraternita di San Giacomo di Paternò ha rivissuto l’esperienza di una precedente accoglienza ed ospitalità di alcuni pellegrini di confraternite Jacopee del nord Italia che avevano seguito l’itinerario che unisce due punti emblematici della tradizione compostellana isolana: la via francigena siciliana nella parte orientale della Sicilia, la via che da San Giacomo di Camaro (provincia di Messina), attraverso i comuni di Randazzo, Bronte e Paternò, conduce a Caltagirone, dove il Santo dei viandanti è venerato come patrono della città con festa liturgica il 25 luglio. Nel corso dell’incontro, relativo alla conferenza su :“Le vie francigene di Sicilia tra storia e attualità” sono intervenuti nel ruolo istituzionale il Sindaco Mauro Mangano e l’Assessore alla cultura Valentina Campisano; per gli Amici dei cammini francigeni di Sicilia Davide Comunale ed il paternese Francesco Puglisi.
Alla manifestazione erano altresì presenti alcuni rappresenti della società civile, Consiglieri comunali, Associazioni giovanili e culturali paternesi (SiciliAntica, Scout, Pro-Loco, Confraternita di San Giacomo).

Alla fine agli ospiti dei “cammini francigeni” sono stati regalati libri ed opuscoli illustrativi della città, nella piena consapevolezza di quanto afferma Dante Alighieri su “Vita Nova”: “In modo stretto non si intende peregrino se non chi va verso la casa di San Jacopo”!