Due anni senza Santo

95047.it Anche i giornalisti invecchiano e provano a diventare uomini. Arrivando a capire che non importa solo quello che si scrive, ma anche quello che si vive e che li rende ricchi di una dote inestimabile nel bene e nel male. Ti hanno sempre detto che devi tenere ben distante il rapporto umano e di amicizia da quello professionale. Eppure, gli incontri e le esperienze non si dimenticano. Cresci e pian piano ti vengono addosso facce, spezzoni e sentimenti che riconsideri con tenerezza. Ricordi tutto. Ogni cosa.
E, allora, può anche accadere che ti colpisca forte come un pugno nello stomaco, in questo tempo di corvi e lupi, l’assenza di un portatore di luce e carisma come Santo Parisi. Domani saranno due anni che Santo non c’è più.

Santo è stato unico. Ha lasciato segni di sé ovunque nell’imminenza del viaggio. Nella sua valigia ha messo le sue spoglie di uomo mortale e le ha conservate quasi inconsapevolmente per una città che ha amato lasciandole in eredità un libriccino di istruzioni per l’eternità. Quello di chi non ha voluto mai tirarsi indietro. Di chi è stato istrione nell’insegnarci perchè il Carnevale sia cultura e del perchè avremmo dovuto preservarlo e custodirlo con avida gelosia come un patrimonio inestimabile.

Santo era detentore della grazia del tempo che non ti uccide: quella ti salva sempre. Della gentilezza del tempo: quella che non cura le ferite subito ma le cicatrizza dolcemente fino a lasciarti un piacevole retrogusto agrodolce in qualche zona dell’anima. Ci eravamo conosciuti in giorni ormai lontani: il giovanissimo e timido cronista spiazzato dall’accento volutamente “meneghino”. Ma chi non conosceva Santo?

Anche i giornalisti invecchiano. E forse è pure vero che esiste una luce che ci sorveglia e guida i nostri passi. E forse è pure vero che Santo non ci ha mai lasciati soli da quella domenica (guardacaso di Carnevale) che non dimenticheremo. Il giorno di Santo che non è mai andato via.

6 Comments

  1. Le cantate alla vecchia botte.. le serate dove esordiva col suo “hola” e poi.. la donna del mio amico.. l istrione..
    santo creava un atmosfera magica… lui era l ospite che piu attendevo.. uno show man…
    SANTO PARISI!

  2. Quando mi incontrava in piazza Cisterna mi diceva sempre: ‘ciau gioia’……non dimenticherò mai i suoi baffoni!!!! Beddu! 🙂

  3. Grande Santo, orgogliosa e felice di esserti stata amica, cugina, a volte punto di riferimento per i tuoi dubbi e le tue indecisioni.
    Il tuo più grande pregio è di essere stato invisibile e nello stesso tempo sempre presente.
    Ciao
    Cicci

  4. Santo viveva la vita come un eterno bambimo, gli piaceva stupire e stupirsi. La sua generosità è stata grande e la sua signorilità indimenticabile.

    CIAO SANTO!!!!!

  5. Unico e inimitabile. Impossibile dimenticare ciò che fece scrivere nella sua carta di lutto: “Siate Allegri!”
    Da tramandare ai posteri il suo esempio di buon cittadino.

  6. Che belle le tue parole Antony…il suo ricordo e’ dentro di noi…non di rado mi sembra di vedere la sua sagoma dentro l’Audi 80 o in davanti il bar Ibla…Mi manca tanto

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