Il 22 settembre 2023 è una data destinata a rimanere impressa nella storia politica italiana, poiché segna la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvenuta all’età di 98 anni. La sua lunga e illustre carriera politica ha contribuito in modo significativo alla storia moderna dell’Italia.
Nato il 29 giugno 1925 a Napoli, Giorgio Napolitano proveniva da una famiglia facoltosa e nobiliare.
Si laureò in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, dove inizialmente aderì al Gruppo universitario fascista. Tuttavia, nel 1945, intraprese una nuova strada politica entrando a far parte del Partito Comunista Italiano (PCI), un passo che avrebbe plasmato il suo futuro politico in modo significativo.
La sua carriera politica iniziò a prendere forma nel 1953, quando fu eletto per la prima volta al Parlamento italiano, diventando deputato. Questo fu solo l’inizio di un lungo impegno politico che si protrasse per oltre 60 anni, con solo brevi interruzioni. Durante la sua carriera parlamentare, ricoprì incarichi di rilievo, distinguendosi come uno dei leader più influenti del PCI.
Nel corso degli anni, Napolitano ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo nella politica italiana. È stato ministro dell’Interno e ministro per il coordinamento della Protezione Civile nel governo Prodi I. In seguito, ha presieduto la Camera dei deputati e ha ottenuto l’onorificenza di senatore a vita nel 2005.
Tuttavia, il momento più significativo della sua carriera politica è giunto nel 2006, quando è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana. È stato il primo presidente a essere eletto per due mandati, anche se il secondo non è stato portato a termine. Durante il suo mandato presidenziale, che si è protratto fino al 2015, Napolitano ha svolto un ruolo chiave nel garantire la stabilità politica dell’Italia in momenti critici.
La notizia della sua morte è giunta dopo un periodo di ricovero in una clinica romana, seguito a una operazione all’addome avvenuta un anno e mezzo fa. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni, destando crescente preoccupazione tra i medici.
La sua eredità politica è immensa, poiché ha influenzato profondamente la politica italiana nel corso di sei decenni. La sua capacità di navigare tra diverse sfere politiche, dal PCI alla presidenza della Repubblica, è un testimonianza della sua straordinaria versatilità politica. La sua figura rimarrà un punto di riferimento nella storia della politica italiana e un esempio di servizio pubblico lungimirante e dedicato. La sua morte rappresenta una perdita significativa per l’Italia e per il mondo politico internazionale.