È MORTO PAOLO ROSSI: L’INDIMENTICABILE PABLITO, EROE AI MONDIALI DEL 1982, AVEVA 64 ANNI

Quest’anno maledetto, dopo Maradona, ci porta via un altro calciatore che, soprattutto per noi italiani, rappresenta la storia: Paolo Rossi. “Pablito”, così soprannominato dopo il trionfale mondiale del 1982, il terzo vinto dalla nazionale azzurra, si è spento stanotte all’età di 64 anni dopo aver lottato contro un tumore che non gli ha dato scampo. L’annuncio è stato dalla moglie Federica Cappelletti, tramite una foto pubblicata sui social accompagnata dalla dicitura “per sempre”. Paolo Rossi lascia tre figli: Alessandro, nato dalla relazione con la prima moglie, e Sofia Elena e Maria Vittoria, figlie avute dall’attuale moglie Federica.
Nato nel 1956 a Prato, Rossi esplose al Lanerossi Vicenza, trascinato a suon di goal in Serie A nel 1976/77 e con il quale si consacrerà capocannoniere la stagione successiva. Dopo il periodo buio che lo vide prima infortunarsi al ginocchio e poi essere coinvolto in uno scandalo di calcioscommesse mentre vestiva la maglia del Perugia, che spinse Rossi a pensare al ritiro dal calcio, fu Boniperti che credette in lui e che lo porto nel 1981 alla Juventus allenata da Trapattoni, con la quale vinse due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e la Coppa dei Campioni del 1985, ricordata per la strage dell’Heysel.
La consacrazione di Rossi arrivò però durante il mondiale spagnolo del 1982, durante il quale divenne il vero eroe di quel successo azzurro, diventando capocannoniere del torneo con 6 goal (memorabile la tripletta contro il favoritissimo Brasile) e trascinando la squadra alla vittoria del terzo mondiale della storia italiana. Quell’anno fu premiato anche col Pallone d’Oro.
Sul finale di carriera vestì pure le maglie di Milan e Verona. Conclusa la carriera da calciatore, è stato per anni opinionista televisivo.
Sui social, tanti i messaggi di cordoglio dei suoi ex compagni e delle istituzioni, a ricordare un uomo, un calciatore, che in un periodo difficile come gli anni ‘80, con le sue gesta, ha fatto sentire tutto il popolo dello Stivale più orgoglioso di essere italiano.
GIANLUCA RUFFINO