Eletto il terzo componente dei Revisori contabili

95047.it Al di là delle polemiche legate all’opportunità di eleggere un solo componente dei Revisori dei conti (sentenze del Consiglio di Stato in mano), ieri sera l’assise ha eletto il terzo componente del Collegio monco di un membro dallo scorso mese di novembre. Si tratta del 39enne Edoardo Costa: per lui, lo scrutinio a voto segreto ha portato 20 voti. Due le schede bianche. Poco prima, non erano tuttavia mancate le schermaglie: pacate nei toni ma nette nella sostanza.
Per il consigliere Ciatto “sarebbe stato opportuno che la maggioranza, come vuole il buon senso prima ancora che l’agire democratico, lasciasse la terza nomina alla minoranza”; “Non comprendiamo di quale maggioranza si parli, visto che si dice che la maggioranza non esiste più: sono contento della nomina di questa stasera”, spiega il consigliere Tripoli; “Quello che mi preoccupa di più – chiosa il consigliere Fallicaè che finora sono stati espressi pareri importanti da due soli componenti del Collegio non solo sui debiti fuori bilancio ma anche su questioni più serie come la transazione Iacp e le anticipazioni di tesoreria”.

Fatto sta che, alla fine, il consiglio si è pronunciato.

 Ad inizio serata, era intanto passato l’atto di indirizzo per il cosiddetto efficientamento energetico legato agli impianti di illuminazione pubblica. Per farla breve, la sua ratifica porterà sulla carta ad un risparmio annuo di circa 400 mila euro per le casse dell’Ente. Approvare le proposte degli anni precedenti avrebbe portato ad un maggiore risparmio? Forse e molto probabile. Ma, in ogni caso, l’atto di ieri sera – è chiaro – ben più di qualche beneficio lo porterà. “Si tratta di un risparmio non indifferente e che siamo riusciti a condurre in porto”, racconta il consigliere Rinina.

Infine, la questione Ipab “Salvatore Bellia”. La presidente del consiglio, Bottino, ha annunciato la stesura di una mozione che verrà presentata alla prossima seduta utile di consiglio comunale. Ve la riportiamo di seguito:

Premesso che  l’I.P.A.B. di Paternò Salvatore Bellia è l’unica struttura pubblica presente nel nostro territorio e che da decenni offre assistenza e conforto ad anziani e disabili, affetti anche da gravi patologie invalidanti;
-  che con la professionalità e l’impegno di dipendenti e operatori si è assistito ad un notevole miglioramento degli standard qualitativi di cura e assistenza dei ricoverati, così come testimoniato anche dai parenti degli stessi;
- che la struttura, inserita armonicamente nel contesto urbano, è stata negli anni scorsi ristrutturata ed adeguata;
- che la struttura può offrire ulteriori spazi per la realizzazione di ulteriori funzioni, oltre quelle già avviate;
- che l’Istituto rappresenta un importante patrimonio culturale, sociale  ed economico, per la nostra comunità già pesantemente “derubata” di altre strutture, come per esempio il presidio ospedaliero;
Tenuto conto


– delle gravi condizioni economiche in cui versa l’Istituto per le quali gli operatori, che continuano con dedizione, impegno, serietà, professionalità e senso del dovere ad occuparsi dei ricoverati, vantano ben 29 mensilità di stipendio arretrato;
- che tale indebitamento è riconducibile agli anni in cui la stessa Regione Siciliana ha di fatto amministrato l’IPAB di Paterno’ attraverso propri dipendenti nella qualita’ di Commissari e Presidenti consentendo da un canto l’indebitamento dell’Ente, autorizzando l’accensione di mutui per alimentare la spesa corrente con conseguenti onerosi rate di ammortamento, nonche’ di pesanti 
scoperture di C.C. e dall’altro riducendo via via i finanziamenti a copertura dei disavanzi di cui alle note leggi 71/82 e 65/53;
- che la Regione ad oggi e’ debitrice nei confronti dell’Ente di oltre € 300.000,00, dei quali € 
240.000,00 ex L.382, con i quali si potrebbero corrispondere circa dieci mensilita’ di stipendio al personale, e che queste somme non vengono erogate senza alcuna motivazione nonostante le ripetute richieste dell’attuale Consiglio di Amministrazione dell’ I.P.A.B.;

– che l’assenza di un intervento organico della Regione, nel corso degli anni, per procedere ad una riforma del settore secondo le attuali esigenze dell’utenza debole ha condotto all’attuale situazione di difficolta’ degli Enti. 
- che la Regione Siciliana, non ha mai contribuito a dirimere l’annosa questione del pagamento dell’integrazione sanitaria della retta di ricovero da parte dei Comuni per gli assistiti con patologie invalidanti di oltre il 74% , lasciando le singole I.P.A.B. ad affrontare lunghi ed onerosi contenziosi con i Comuni e di riflesso con le ASP, che l’ integrazione di tali rette avrebbe consentito, quanto meno, di adeguare l’importo delle rette stabilite venti anni fa con decreto n.158 del 04/06/96, decreto che, oltre a stabilire per gli standards di Casa Protetta l’obbligo di avere personale medico ed infermieristica, testualmente stabilisce che: “in applicazione dell’art. 17 della legge regionale n. 22/86 e nel rispetto degli attuali indirizzi ministeriali per utenza parzialmente o non autosufficiente, quali gli anziani, tossicodipendenti, disabili, sofferenti mentali e dimessi dagli ospedali psichiatrici, occorre garantire all’interno dei servizi aperti e residenziali anche le prestazioni di natura e/o di rilievo sanitario i cui oneri vanno posti a carico del fondo sanitario regionale ovvero assicurate direttamente dalle Aziende U.S.L. di riferimento”; di fatto i detti oneri per le prestazioni 
sanitarie sono stati sempre a carico delle I.P.A.B. senza che la Regione sia mai intervenuta per garantire il rispetto della norma; 
- che il Comune di Paterno’, che per legge deve anticipare tali somme e poi chiedere il rimborso all’A.S.P., dovrebbe all’I.P.A.B.  la somma di oltre € 400.000,00, con la quale si potrebbero corrispondere circa altre tredici mensilita’ di stipendi al personale;

– che data la natura dell’Ente in questione, allo stesso e’ stato riconosciuto dalla stessa Regione il pre- accreditamento  per espletare il servizio di lungoassistenza.

– che il Dipartimento Regionale della Famiglia, così come ha dichiarato pubblicamente il Vice Peresidente del Consiglio d’Amministrazione dell’IPAB, a fronte della difficile situazione finanziaria dell’IPAB ha sollecitato il Presidente del S.Bellia ad adottare le opportune iniziative per procedcere alla fusione con altra IPAB o alla sua estinsione;

D I C H I A R A

La sua ferma opposizione allo smantellamento della struttura.

Pertanto chiede alla Regione di
procedere al versamento delle somme di cui è debitrice nei confronti dell’Ente (oltre €.300.000,00);
procedere alla riforma del settore secondo le attuali esigenze dell’utenza;
contribuire a dirimere l’annosa questione del pagamento dell’integrazione 
sanitaria della retta di ricovero da parte dei Comuni per gli assistiti con patologie invalidanti di oltre il 74% ,
Procedere alla attivazione del servizio di lungo-assistenza  di cui al decreto ASSESSORATO DELLA SALUTE e ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO del 13 gennaio 2012.