Europa League:il sogno dell’Inter sfuma sul più bello. Siviglia: 6 vincente

Dieci anni dopo il trionfo al Bernabeu dell’Inter di Josè Mourinho, l’esito della finale di Europa League per i ragazzi di Conte purtroppo non è lo stesso. All’RheinEnergieStadion di Colonia la spunta il Siviglia, club che fa incetta di questo trofeo, essendo questa la 6° Europa League (in passato Coppa Uefa) conquistata dagli spagnoli. Il risultato finale è 3-2, frutto di un Siviglia cinico e furbo, ma con l’Inter che resta con più di un rammarico.

CRONACA

Nel solito stadio vuoto (bisogna ancora abituarsi, soprattutto per una finale) pronti via ed è subito l’Inter a portarsi in vantaggio: al 5° minuto Barella recupera palla e lancia Lukaku che, con la sua solita progressione poderosa, manda al bar Diego Carlos, il quale prova a placcarlo in area di rigore, sbagliando sport; dal dischetto il gigante belga è freddo e fa 1-0, siglando la sua 34esima rete personale ed eguagliando il record di Ronaldo il fenomeno alla sua stagione d’esordio con i nerazzurri. Sembrerebbe il preludio di un trionfo nerazzurro, ma la reazione degli andalusi è vibrante e immediata, e già al 12° arriva il goal del pari: su cross dalla destra di Jesus Navas, De Jong brucia Godin, in ritardo nella marcatura, e di testa piega le mani di Handanovic. A questo punto la partita, da finale che si rispetti, inizia a surriscaldarsi, e il battibecco tra Banega e Conte ne è l’emblema (sembrerebbe che il calciatore abbia preso in giro l’allenatore pugliese per il suo parrucchino…).

I ritmi sono alti e intorno al 30° si assiste ad un botta e risposta: al 33° ancora De Jong, su punizione dalla destra, incorna alla perfezione per il vantaggio degli spagnoli, che però dura soli due minuti, poiché il Faraone Godin risponde con un goal fotocopia. 

Dopo un primo tempo giocato a ritmi forsennati, la ripresa, sia per la paura da parte dei giocatori di perdere, sia per il pessimo arbitraggio dell’olandese Makkelie, che fischia praticamente ad ogni contatto, è spezzettata e poco piacevole. Al 65° Lukaku, protagonista in negativo nonostante il goal, parte in posizione regolare sul tocco di Barella, ma a tu per tu con il portiere avversario Bono, gli spara addosso. Fallire queste occasioni nel calcio si paga a caro prezzo, e al 76° ne arriva la conferma: altra punizione dalla trequarti -sofferte tremendamente dall’Inter ieri sera-, la difesa nerazzurra respinge corto e Diego Carlos inventa una rovesciata che proprio Lukaku tocca involontariamente nella propria porta. Il goal subito è una mazzata per gli uomini di Conte, che provano a reagire in maniera confusa e raffazzonata, ma le continue ed esagerate (anche se più che lecite visto il risultato) perdite di tempo degli avversari fanno si che, negli ultimi 20 minuti, non si giochi praticamente mai. Al 80° però l’Inter ha un’occasione clamorosa: su cross di Bastoni dalla sinistra il pallone arriva a Moses, che viene chiuso dagli avversari; sulla respinta Sanchez ci prova con la punta ma Koundè salva miracolosamente sulla linea. L’ultima chance per agguantare i supplementari ce l’ha Candreva al 91°, ma la sua volèe è ben respinta da Bono. Al triplice fischio esplode la festa del Siviglia, assoluta regina di questa competizione, e del suo allenatore, Julen Lopetegui, al primo trofeo da allenatore. Forte è invece la delusione del popolo nerazzurro, ormai da 10 anni a secco di trofei. Per Conte, nonostante il solito ottimo lavoro nel rivitalizzare le squadre che allena, manca ancora quel tanto agognato trofeo internazionale, inseguito già in passato con Juventus e Chelsea.

GIANLUCA RUFFINO