I nostri giochi di carte più tradizionali

In Italia, giocare a carte rappresenta uno dei passatempi più popolari di sempre e un modo divertente per trascorrere del tempo libero stimolando la socialità. Le carte infatti in tutte le loro varianti, regionali e francesi, sono in grado di offrire numerose occasioni di divertimento, scopriamo qualcosa in più.
Un po’ di storia…
Le carte hanno fatto la loro comparsa in Europa nel XIV secolo, variando nel tempo soprattutto per via delle varie influenze regionali. In Germania ad esempio, nei semi delle carte c’erano raffigurati cuori, foglie, campane e ghirlande, mentre in quelle boeme c’erano disegni di strumenti musicali, animali, spade, lance per citare i simboli più importanti. Gli italiani e gli spagnoli invece sono il popolo che ha mantenuto nelle carte i semi mediorientali, con qualche piccola modifica data dall’influenza francese con i nuovi semi: quadri, cuori, fiori e picche, ancora visibili nella carte da blackjack poiché fu proprio il mondo arabo a consentire un’evoluzione della grafica aggiungendo ai semi di spade, coppe, bastoni e ori anche la gerarchia e le figure presenti oggi. Ma quali sono i tre giochi ancora molto popolari in Italia? Vediamoli insieme.

C’era una volta il sette e mezzo

Tra i giochi di carte preferiti dagli appassionati italiani, spicca il sette e mezzo, che ha come fine ultimo quello di superare il punteggio del banco, rimanendo entro il valore di 7 e 1/2, senza sforare. Per questo gioco servono 40 carte, le figure valgono mezzo punto mentre il valore delle altre carte resta invariato. Lo scopo del gioco assomiglia molto ad un altro gioco di carte di origine francese apparso nel 1600 circa: il 21. La sua popolarità è stata tale da essere stato, secoli dopo, esportato negli Stati Uniti, per poi trasformarsi nel celebre blackjack, uno dei giochi del tavolo verde più conosciuti e praticati anche online, su portali specializzati, come ad esempio Betway Casinò. Per i più nostalgici è comunque ancora disponibile in versione offline, utilizzando i tradizionali mazzi di carte da gara Modiano o Dal Negro, quest’ultimo presente sul mercato addirittura dal 1756. Il meccanismo del blackjack è quello di battere la mano del banco avendo una somma superiore a quella del croupier, ma senza superare il numero 21, una caratteristica questa che lo lega fortemente al suo predecessore francese.

La briscola e le sue varianti

La briscola è, come il 7 1/2, uno dei giochi di carte più diffusi sul territorio italiano, con una serie di varianti in base alla regione in cui si gioca. Si può giocare in due persone, a coppie di due, in gruppi di tre oppure in quattro e come mazzo si usa quello da 40 carte, escludendo però i jolly. Per vincere si deve calare la carta della briscola che rappresenta il valore di presa più alto o una carta del seme di mano con presa maggiore. Se nessun giocatore risponde alla prima carta superiore del primo giocatore sarà lui a vincere il round. Raramente può capitare che il seme di mano coincida con il seme della briscola. La partita prosegue fino a che non sono esaurite le carte nel mazzo, fase delicata in cui comincia l’ultima sessione del gioco, che è anche la più importante. In quest’ultima parte del gioco spesso si trovano le carte più alte ed ecco perché vengono inserite regole speciali come il divieto di proferire parola o di scambiarsi carte tra i compagni. Il vincitore della partita deve realizzare il punteggio maggiore dopo aver sommato ciascuna carta in possesso. Si può considerare vinta la partita in cui la coppia, la squadra o il giocatore singolo raggiungono un minimo di 61, mentre se il totale è pari a 60 la partita viene considerata patta.

La scopa e le prese

Come spiega Focus, il gioco della scopa ha origini incerte anche se si pensa abbia una discendenza diretta dall’Escoba, un gioco spagnolo molto popolare in passato. In Italia questo affascinante passatempo era molto praticato nel Quattrocento nella zona del porto di Napoli, dove pirati e pescatori si fermavano a giocarsi i bottini conquistati nei vari assalti alle navi mercantili. L’obiettivo del gioco è quello di raggiungere 11 punti in totale, attraverso la somma dei punti di ogni mano. Se più giocatori oltrepassano l’11, vince chi ha in mano il punteggio maggiore; mentre, se c’è parità, si prosegue fino allo sblocco della parità. Possono giocare un minimo di due fino a tre giocatori oppure in due squadre da due o tre persone. Il mazzo è composto da 40 carte napoletane formate dai quattro semi: spade, denari, coppe e bastoni. Una volta ricevute le prime tre carte dal mazziere, ogni giocatore o squadra gioca una carta alla volta e una volta terminate, il mazziere ne ridistribuisce altre tre finché il mazzo non si esaurisce. Si parla di presa quando la carta giocata è di pari valore alla somma o a una delle carte presenti sul tavolo. Se tra le varie combinazioni, appare una carta del medesimo valore, il giocatore è obbligato a prendere quella carta; in caso contrario, può scegliere fra tutte le varianti a disposizione. Quando un giocatore raccoglie tutte le carte disponibili sul tavolo si dice che “fa scopa”. Le carte rimaste sul tavolo alla fine della mano decisiva sono dell’ultimo giocatore che ha effettuato la presa.

 

Dunque, ora che siete a conoscenza delle regole e che le vacanze estive si stanno avvicinando, che giochiate sotto l’ombrellone o su un prato di montagna, sarete in grado di ammazzare la noia e fare nuove conoscenze anche nelle moderne versioni online multigiocatore.