Il Bayern è infallibile: 1 a 0 al PSG e sesta Champions in bacheca

Una finale che prometteva di essere pirotecnica, piena di goal e con dei protagonisti annunciati. E invece al Bayern Monaco è bastato vincere col minimo scarto, grazie ad una rete di Kingsley Coman, forse l’uomo meno atteso, per entrare nella storia, diventando la prima squadra ad aver vinto la Champions League vincendo tutte le partite disputate (11 su 11). Un successo che premia il lavoro di Hansi Flick, passato nel giro di pochi mesi da sconosciuto vice di Kovac ad assoluto protagonista, con in tasca un contratto coi bavaresi fino al 2023 e un triplete, il secondo nella storia della squadra tedesca dopo quello del 2013. E nella storia, di diritto, entrano pure Muller, Neuer, Boateng, Alaba e Javi Martinez, presenti in entrambe le stagioni del triplete, traguardo raggiunto in passato da giocatori del calibro di Pique, Messi, Xavi, Iniesta e Dani Alves.
CRONACA
All’Estadio Da Luz, ormai punto di riferimento delle final 8, si gioca, per la prima volta nella storia, una finale di Champions ad agosto, e di domenica. La partita inizia su ritmi bassi, con le due squadre, solite giocare un calcio divertente e votato all’attacco, intente a studiarsi, a dimostrazione dell’importanza della posta in palio. Il primo squillo è del Psg e arriva “solo” al 18° con una bella azione in verticale: Marquinos lancia Mbappe, il quale premia il taglio di Neymar, che a tu per tu con Neuer prova a battere il gigante tedesco, il quale con un prodigioso doppio intervento salva il risultato.
La risposta dei bavaresi è immediata e al 21° Lewandoski, girandosi in una frazione di secondo, stoppa il cross di Davies (il ragazzo ieri meno straripante del solito) e calcia, ma il suo tiro si stampa sul palo. La partita si accende e al 23° Di Maria spara alto da buona posizione col destro. Al 31° ci prova ancora Lewandoski, ma il suo colpo di testa centrale viene respinto da Navas. L’occasione più ghiotta del primo tempo ce l’ha Mbappe, vero assente ingiustificato insieme a Neymar: al 44°, dopo una bella azione corale dei parigini, l’attaccante francese si ritrova indisturbato sul dischetto dell’area di rigore, ma il suo tiro è un passaggio a Neuer.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, ma a rompere gli equilibri ci pensa Kingsley Coman: al 59° su cross dalla destra di Kimmich, l’ex di giornata sbuca sul secondo palo, insaccando di testa il goal del vantaggio. Lo svantaggio non sveglia i parigini e anzi un minuto dopo Kimbembe deve inventarsi un anticipo miracoloso per evitare il raddoppio di Lewandoski. Il Bayern controlla agevolmente il risultato. Il Psg impensierisce i tedeschi soltanto due volte: la prima al 70° con Marquinos (servito con una giocata fantascientifica da Di Maria) che tira addosso alla solita saracinesca Neuer; la seconda nel recupero, quando Choupo-Moting non riesce a correggere da due passi il suggerimento di Neymar. Il fischio finale di Orsato arriva dopo 5 minuti di recupero, tra la gioia dei giocatori tedeschi e la disperazione dei francesi, Neymar su tutti, scoppiato in lacrime a fine partita. Il successo del Bayern porta a sei le Champions nella bacheca dei tedeschi, al pari del Liverpool e a -1 dal Milan. Alla squadra di Flick, già completa e inarrestabile, si aggiungerà anche Sanè, acquistato per quasi 50 milioni dal Manchester City.
Da registrare invece la grande delusione dei tifosi parigini, che nella notte ha portato a scontri con la polizia e all’arresto di 151 persone.
GIANLUCA RUFFINO