Scala Vecchia, il quartiere dimenticato

95047.it Il cosiddetto “quartiere nuovo”, resta in balia degli eventi. Scala Vecchia, oggi come ieri, rimane un luogo dimenticato. Certo, non è l’unico sito della città a non passarsela bene: ma qui, più di ogni altro quartiere della città, il disagio è tangibile. Ti aggredisce in modo impietoso. E solo chi non vive la città può negare una evidenza dei fatti umiliante. Ma, attenzione, non è solo una questione di strade-gruviera: anzi, il paradosso è che in più punti di Scala Vecchia le strade mancano proprio del tutto con un totale di strade sterrate che se messe assieme diventano chilometri. Uno dei più recenti casi emblematici che fanno comprendere di cosa stiamo parlando è il “caso” di via Croazia dove la posa dell’asfalto si è fermata d’incanto proprio sul più bello. E, così, è rimasta incompleta.

Eppure, qui a Scala Vecchia c’è anche chi ha versato fior di migliaia di euro per le opere di urbanizzazione. Mica bruscolini: migliaia e migliaia di euro. Il risultato resta quello di vedere un quartiere dove – condizioni delle strade a parte – si aggiunge pure l’assenza di illuminazione pubblica in più parti del quartiere; incuria dei luoghi (qui, le erbacce sono un ornamento: quasi un valore aggiunto); per non parlare dei “non-tentativi” fatti per valorizzare anche sotto un profilo sociale, tutta la zona.

A conti fatti, l’unica (e ultima speranza) restano i Contratti di Quartiere: all’incirca poco più di 6 milioni di euro destinati che a metà degli anni duemila l’allora governo nazionale destinò per le aree che presupponevano “una condizione di disagio”: ebbene, nonostante siano trascorsi ormai quasi dieci anni tutto resta – manco a dirlo – in alto mare. Lo sblocco dei fondi, dopo una tiritera di passaggi in consiglio comunale per evitare che Paternò “riuscisse” nell’impresa di perdere anche questi finanziamenti, resta ferma a Palermo al consiglio regionale Urbanistica. Per ora, del centro polifunzionale, di altri alloggi e della creazione di un piccolo parco, nemmeno l’ombra. Tutte vicende delle quali la stampa paternese si occupa da anni: oggi vi raccontiamo gli ultimi capitoli della storia così come i colleghi Mary Sottile e Salvo Spampinato hanno fatto proprio nei giorni scorsi dalle colonne de La Sicilia.

E mentre nulla scorre, quello che invece va spedito come una saetta è il silenzio delle amministrazioni che si sono succedute in questi anni: tanta buona volontà delle parole e pochi risultati concreti. Ma la colpa, si sà, è sempre di chi c’era prima. Un film già visto. Un film che toglie la dignità alla gente. Un noioso e “sbadiglioso” (che non è da Accademia della Crusca). Proviamo a scherzarci quando da scherzarci c’è davvero poco. Anzi, proprio nulla.

3 Comments

  1. Sono del parere che sia difficile governare una città come paternó se il sindaco e tutti gli assessori continuano a esercitare la loro professione originaria (chi è avvocato, prof, ecc.).
    Credo che dovrebbero fare una scelta per il bene della comunità.

  2. Non capisco come il caro sindaco mangano abbia dato la sua parola che entro il 2015 la strada via Michelangelo Buonarroti sarebbe stata completata,le consiglio in futuro di evitare queste brutte figure.

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