IL DOLORE DI MISTERBIANCO PER JENNY, C’E’ UN TESTIMONE

“Ieri sera si è consumato l’ennesimo femminicidio – si legge nella nota di Giusi Percipalle, consigliera del comune di Misterbianco, Tutta la comunità misterbianchese si unisce al dolore della famiglia e grida: “Basta!”
Da tempo sono impegnata nella lotta alla violenza contro le donne, per questo ho deciso di scendere ancora una volta in campo per combattere questo orrore che umilia e addolora la nostra comunità.
Attraverso i media, le iniziative sociali, gli incontri con le istituzioni, la realizzazione di centri antiviolenza, non faremo mancare il nostro supporto, non lasceremo MAI PIU’ sole tutte le donne che subiscono violenze, fisiche, verbali, sessuali. Daremo loro tutta la nostra vicinanza ed io, in quanto Donna e rappresentante delle istituzioni del mio Paese, non mi fermerò finché queste vigliacche crudeltà non cesseranno!
Grazie a riconosciuti e stimati professionisti, come l’avvocato penalista Alessandro Numini, il quale da tempo si è contraddistinto per il suo coraggioso impegno nella difesa delle donne vittime di violenza, abbiamo deciso di improntare una strategia di reazione e di difesa per la tutela delle vittime.
Insieme all’ avv. Alessandro Numini abbiamo incontrato il sindaco e l’assessore ai servizi sociali, dr.ssa Marina Virgillito, i quali, anch’essi impegnati in questa battaglia, si sono mostrati subito disponibili ad ascoltare le nostre proposte.
Intendiamo avviare un percorso di vicinanza per le vittime di violenza, aprire uno sportello su Misterbianco e lavorare su due fronti, prevenzione e sensibilizzazione sui temi di violenza.
La lotta contro la Violenza sulle donne non può essere relegata ad una singola giornata di abbracci e pacche sulle spalle, ma deve essere un percorso, un cammino costante, sincero e coraggioso!
Solidarietà a tutte le Donne vittime di violenza fisica, verbale e sessuale.
Il mio pensiero oggi va alla giovanissima Jenny, un’altra mamma alla quale è stato impedito di crescere la propria bambina.

INDAGINI

Nel delitto di Lineri, nel Catanese, c’è una testimone, sentita dai carabinieri per tutta la notte: ha assistito all’esecuzione di “Genny” Giovanna Cantarero, 27 anni, uccisa con diversi colpi di pistola sparati in faccia, nella popolosa frazione di Misterbianco, alle porte della città.

La donna era appena uscita dal panificio all’angolo tra via Allende e via Nobile e, assieme a una amica, stava aspettando l’arrivo in auto della sua mamma quando e’ stata avvicinata da un uomo che le ha puntato la pistola alla testa ed ha tirato più volte il grilletto.

Sull’identità del sicario, la ragazza che era assieme a Jenny non ha saputo fornire dettagli utili alle indagini, coordinate dal pm Valentina Botta: un po’ perché sotto choc, un po’ perché il killer aveva il volto nascosto, secondo quanto ha riferito ai militari. Gli investigatori nutrono il sospetto che vi sia stata un po’ di reticenza nel fornire indicazioni dettagliate per venire a capo del delitto.

Per tutta la notte i carabinieri hanno sentito familiari e amici della donna assassinata, ma le indagini in qualche modo sono concentrate sull’ex compagno di Giovanna Cantarero, un uomo più grande di lei che al momento risulta irreperibile. I carabinieri lo cercano, ma di lui nessuna traccia.

In procura gli inquirenti tengono a sottolineare che al momento non è possibile parlare di femminicidio, nel senso di delitto maturato nell’ambito di un rapporto di amore – odio. Anche in virtù del fatto che non ci sono denunce da parte di lei di un rapporto controverso.

I due da tempo erano separati con una bambina di quattro anni. Dalla Procura di Catania si sottolinea che al momento non ci sono “piste privilegiate perché non ci sono le condizioni per farlo” e che in questa fase delle indagini si sta “cercando di acquisire il maggior numero di informazioni”.