IL PAPÀ DI GIOELE IN LACRIME DAVANTI ALLA BARA. GLI INVESTIGATORI: “AL 99% APPARTENGONO AL BIMBO, MA SERVE ESAME DEL DNA”

Per sapere se è Gioele bisogna aspettare Dna. Sono immagini forti quelle trasmesse questo pomeriggio a La Vita in diretta, quando è arrivato il feretro sul luogo dove questa mattina è stato effettuato, da un ex carabiniere in pensione, il ritrovamento di alcuni resti umani che potrebbero appartenere al piccolo Gioele Mondello.

A sei ore dalla segnalazione che ha portato al ritrovamento di resti umani, è arrivata nelle campagne di Caronia una bara che servirà a ricomporli prima di trasferirli all’istituto di medicina legale per l’esame del Dna. Non è escluso che possano appartenere al piccolo Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni scomparso il 3 agosto scorso nelle campagne di Caronia insieme con la madre, Viviana Parisi, poi trovata morta a poca distanza dal luogo dove oggi è avvenuta la scoperta.

Il procuratore  di Patti, Angelo Cavallo, intervistato dall’inviato de La Vita in diretta ha dichiarato: «Sono resti compatibili con il corpo di un bambino di 3-4 anni», non è stato fatto il nome di Gioele.

Il magistrato ha detto che «l’autopsia sarà effettuata in tempi brevi, e che serviranno per l’identificazione accertamenti medico-legali e l’esame del Dna».