IL POST STRAZIANTE DELLA ZIA DI JOSEPHINE: ‘MAI PIÙ DISTRAZIONI ALLA GUIDA”

Un grido di rabbia e disperazione, un dolore che scuote il cuore e attraversa i social. La zia di Josephine Leotta, la giovane ventitreenne tragicamente scomparsa nell’incidente avvenuto lo scorso lunedì sull’autostrada Catania-Siracusa, ha condiviso sui social un lungo sfogo, carico di emozione, rivolgendosi direttamente al camionista coinvolto nel sinistro.

Il post, che sta facendo rapidamente il giro del web, si apre con parole piene di rabbia e dolore:

“Queste parole sono per te, camionista incosciente, che ti sei messo alla guida senza tenere gli occhi sulla strada quel maledetto lunedì mattina…”

La zia di Josephine racconta con disperazione gli ultimi istanti della nipote, rimasta intrappolata nella sua Toyota Aygo bianca, schiacciata tra due camion mentre si dirigeva verso la sua amata facoltà di Architettura, dove stava per laurearsi.

“Con la tua distrazione, con la tua testa altrove, hai ucciso sul colpo quella bellissima creatura, piena di sogni, di ideali, di ostacoli superati…”

Parole che raccontano non solo la tragedia di una giovane vita spezzata, ma anche il dolore incancellabile di una famiglia già segnata da altre perdite. Josephine, infatti, aveva perso la madre da bambina, un’assenza che aveva segnato profondamente il suo percorso, ma che l’aveva anche spinta a lottare per costruire il suo futuro.

Nel suo sfogo, la zia non usa mezzi termini, rivolgendosi direttamente al conducente del camion che, secondo la sua ricostruzione, avrebbe provocato la tragedia a causa di una distrazione fatale.

“Lurido bastardo, sappi che insieme a lei e ai suoi sogni, hai ucciso un padre che ha fatto tanti sacrifici per crescerla, hai ucciso sua sorella che la guardava con gli occhi di una madre, hai ucciso i suoi nonni che l’hanno vista crescere con devozione, hai ucciso tutti i suoi zii, e hai ucciso me…”

Poi, in un misto di rabbia e rassegnazione, aggiunge:

“Non ti auguro nulla di male, credimi, perché so cosa significa soffrire, però spero che la tua coscienza non dimentichi mai il suo volto. Se mai riprenderai un mezzo tra le mani, ciò che devi fare è non smettere mai di guardare la strada, di stare attento a non fare ad altre famiglie ciò che hai fatto alla nostra.”

La tragedia che ha colpito Josephine ha scosso profondamente la comunità di Belpasso, il suo paese d’origine, e l’intera Università di Catania, dove la giovane era stimata e conosciuta. Volontaria della Protezione Civile, scout, studentessa brillante, Josephine era una ragazza piena di energia e altruismo, con una vita ancora tutta da costruire.

L’incidente che le ha strappato la vita riporta tragicamente all’attenzione il tema della sicurezza stradale e della responsabilità alla guida. Un attimo di distrazione può essere fatale, cambiando per sempre il destino di intere famiglie.

Le parole strazianti della zia di Josephine sono un monito per tutti coloro che ogni giorno si mettono alla guida: non abbassare mai la guardia, perché ogni secondo di distrazione può costare una vita.