IN SICILIA È LEGGE, OBBLIGATORIO PULIRE CON ACQUA LA PIPÌ DEL CANE

Oltre a rimuovere dalla strada o dai parchi gli escrementi del proprio cane, in Sicilia i proprietari degli animali a quattro zampe saranno tenuti a pulire con l’acqua anche la pipì.

Lo prevede una norma del disegno di legge approvato ieri  dall’Assemblea regionale siciliana. Il provvedimento è contenuto nel ddl intitolato “norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo”.

Stop all’esportazione massiva degli animali nei canili da una regione all’altra, istituito un garante dei diritti degli animali, un contributo di solidarietà per ciascuna iscrizione all’anagrafe canina e la possibilità per i Comuni di trattenere gli introiti delle sanzioni ai padroni indisciplinati di animali domestici.

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, ha espresso soddisfazione: “E’ stata finalmente approvata la legge sul fenomeno del randagismo in Sicilia, che risolverà il problema dei cani abbandonati nell’Isola. Era una norma a cui ho tenuto fin dal primo giorno di questa legislatura. Abbiamo previsto la realizzazione di nuovi rifugi sanitari pubblici in tutte le nove province e aiuti economici ai Comuni per tutelare i diritti degli animali e la pubblica incolumità”.

Uno deli articoli riguarda la rimozione dalle strade e dai parchi non soltanto degli escrementi, ma anche della pipì del proprio animale a quattro zampe tramite una bottiglietta d’acqua. Un tema pressante in questi giorni.

Valentina Palmeri, deputata regionale di Europa Verde l’ha definita “una norma di buon senso a tutela dei diritti degli animali e della pubblica sicurezza che punta alla prevenzione del fenomeno anche attraverso l’introduzione della figura del garante per i diritti degli animali”.

Il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo è intervenuto in aula chiedendo inoltre al governo di finanziare i Comuni per attuare gli interventi. “Abbiamo votato a favore della legge contro il randagismo – afferma Lupo -, il Pd intende sostenere ogni intervento a tutela degli animali e dei loro diritti”.

“Ma così come abbiamo richiesto durante l’esame del testo, il governo deve mantenere l’impegno e finanziare i Comuni per potere applicare questi interventi, altrimenti le norme contro il randagismo resteranno solo sulla carta”.

“Chiediamo dunque al governo regionale – ha aggiunto Lupo – di garantire nuove risorse ai comuni per l’attuazione della legge già in occasione delle prossime variazioni di bilancio”.