Nel corso della giornata odierna, le forze dell’ordine hanno eseguito cinque decreti di sequestro patrimoniale nei confronti di cinque individui sospettati di far parte di un’organizzazione criminale attiva nel territorio dei Nebrodi.
Questi provvedimenti sono stati emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, che ha classificato i soggetti coinvolti come socialmente pericolosi.
Le indagini condotte dalla Procura peloritana e dalla Guardia di Finanza di Messina hanno portato alla luce dettagli significativi sulle attività illegali svolte da queste persone, originarie di S. Agata di Militello e Tortorici. In particolare, è emerso il coinvolgimento di due fazioni criminali, i “Batanesi” e i “Bontempo Scavo”, nell’esecuzione di molteplici attività illecite all’interno della regione dei Nebrodi. Tra queste attività illegali, spicca la commissione di truffe nel settore agricolo per ottenere fondi comunitari in modo illecito, attraverso la Politica Agricola Comune.
Le investigazioni hanno rivelato una stretta correlazione tra le attività criminali documentate e l’arricchimento illecito dei soggetti indagati e dei loro familiari. Approfonditi accertamenti economico-patrimoniali hanno evidenziato la disponibilità di beni sproporzionati rispetto ai redditi legali dichiarati.
I provvedimenti di sequestro patrimoniale riguardano complessivamente due compendi aziendali, 42 immobili (tra cui otto unità immobiliari e 34 terreni), 22 depositi bancari, 21 conti correnti, 14 polizze vita e due quote societarie, per un valore stimato di oltre due milioni di euro.
È importante sottolineare che questi provvedimenti non sono definitivi e potrebbero essere soggetti a revisione nelle fasi successive del processo, riguardo al profilo di pericolosità sociale e all’inequità economica riscontrata.
Questa operazione testimonia l’attenzione costante della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e della Guardia di Finanza di Messina nei confronti della regione dei Nebrodi, non solo in termini di repressione ma anche di prevenzione, con l’obiettivo di individuare e recuperare le ricchezze accumulate illecitamente per restituirle alla collettività onesta, utilizzando gli strumenti previsti dalla legislazione antimafia nazionale.