La replica degli avvocati dell’Happy Wok Golden

Riceviamo e pubblichiamo:

Quale difensore e nell’interesse dell’azienda “Happy Wok Golden S. r. l.”, sita in Catania, via Ruggero di Lauria n° 85/A, con riferimento agli articoli da Voi pubblicati ed alle notizie da Voi mandate in onda nei giorni 12 e 13 marzo u. s. in merito al controllo effettuato da personale dell’ASP di Catania sulla mia assistita, puntualizzo quanto segue chiedendone adeguato riscontro sulle Vostre testate giornalistiche .

Premetto, anzitutto, che a seguito del suddetto controllo, non è stato preso alcun provvedimento restrittivo a carico del locale che è, infatti, rimasto regolarmente aperto al pubblico; tale obiettiva corcostanza depone, inequivocabilmente, sulla venialità delle violazioni riscontrate.

Venendo al contenuto specifico della verifica della quale avete dato notizia e che sarà, comunque, oggetto di contestazione presso le sedi opportune, Vi informo che le presunte irregolarità penali ed amministrative riscontrate dagli accertatori hanno riguardato le seguenti circostanze:

  • rinvenimento, per mera dimenticanza, di n° 1 petto di pollo la cui etichetta recava una data anteriore a quella del controllo, che -su espressa richiesta dello stesso titolare dell’azienda- è stato immediatamente oggetto di smaltimento da parte degli agenti dell’Asp intervenuti;
  • rinvenimento di Kg 2 di salsiccia ritenuta dagli stessi verbalizzanti “con aspetto di freschezza idonea” -della quale è stata esibita regolare documentazione di trasporto per fornitura della ditta di provenienza- che è stata sottoposta a vincolo sanitario per “verificare l’eventuale presenza di additivo non consentito (solfiti)”. La relativa analisi non è ancora stata esitata;
  • mancata apposizione sui menù dell’asterisco indicante l’utilizzo di prodotto congelato, con riferimento esclusivo alle pietanze contrassegnate dai n° 47, 53 e 75 (a fronte di una proposta al pubblico di circa 80 vivande), relativamente all’ingrediente tonno. Nello specifico trattasi, per la precisione, di pesce acquistato in stato di conservazione sottovuoto e non congelato, in mancanza di analogo prodotto fresco disponibile in questo periodo dell’anno. Il suddetto equivoco ha determinato la mancata apposizione dell’asterisco sui menù che è stato, comunque, già prontamente inserito a seguito della rilevazione effettuata dai sanitari intervenuti in azienda;
  • per quel che concerne, infine, le fotografie a corredo degli articoli di stampa in questione e le immagini mandate in onda, evidenzio come gli stessi raffigurino merce regolarmente detenuta all’interno dei frigoriferi della mia assistita per la quale il personale sanitario intervenuto non ha rilevato alcuna violazione di Legge.

    Tanto Vi dovevo per Vostra opportuna conoscenza.
    Catania, 14, marzo 2017 Cordialmente

    Avv. Michele Pappalardo