La stazione spaziale cinese rientrerà stanotte, si riducono i rischi per l’Italia

La data nominale della caduta della stazione spaziale cinese è stata anticipata: è alle 2.39 ora italiana del 2 aprile. Così il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, al punto stampa convocato al Dipartimento con il direttore dell’ufficio Emergenze Luigi D’Angelo e i referenti dell’Agenzia spaziale italiana.

“La percentuale di colpire il nostro territorio è scesa allo 0,1% e di qui alle prossime ore avremo la possibilità di escludere che il territorio italiano venga colpito da frammenti della stazione spaziale cinese”, ha detto ancora Angelo Borrelli.

La stazione spaziale cinese Tiangong 1 non cadrà su America settentrionale e centrale né su gran parte dell’Australia: sono queste le prime aree escluse dai possibili luoghi sui quali potrà avvenire il rientro del veicolo spaziale, insieme a parte della Nuova Zelanda e al Madagascar. Lo indicano i calcoli fatti da Carmen Pardini, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione ‘A. Faedo’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Comincia così a restringersi la vasta area di rischio compresa compresa fra 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord, ma secondo gli esperti il nuovo scenario lascia invariato, ossia molto ridotto, il rischio di un eventuale rientro sull’Italia.