“La variante non è una questione ideologica: possono esserci anche altre proposte”

95047.it Tutto fermo. Anzi, proprio no. Nel senso che i due/tre giorni di tempo che l’amministrazione ha chiesto e preso al termine del vertice di maggioranza non spostano di un millimetro la questione. La variante di Corso del Popolo tiene banco. E mentre gli stessi residenti del quartiere si interrogano e pezzi della politica restano più che titubanti, tentiamo di proseguire nel dibattito. Oggi, è il turno del primo cittadino Mauro Mangano. Ecco l’intervista.

Parto dall’incontro di maggioranza di mercoledì sera: come amministrazione, vi sareste presi qualche giorno per ripensare a tutta la situazione. E’ così?
“Sì. Non solo per ripensare a questa situazione ma anche per raccontarcela meglio perchè è una storia anche abbastanza lunga. Io ed alcuni in amministrazione l’abbiamo vissuta tutta ed abbiamo metabolizzato e fatto dei ragionamenti che era giusto anche condividere con gli altri: e ci sembrava molto più opportuno prenderci dei giorni per spiegare perchè l’amministrazione ha votato la variante e l’ha mandata in consiglio”.

Una spiegazione che, però, comporta tutta una serie di conseguenze.
“Le conseguenze sono tante, sono articolate e sono più di una: è giusto vederle tutte e valutare le prospettive e, poi, valutare insieme. Capire se siamo tutti d’accordo oppure se ci sono altre possibilità”.

In questa vicenda, ci sono però due punti dai quali non si può sfuggire: uno è quello dell’installazione di un rifornimento di metano; l’altro è che sembra quasi di volere avvantaggiare solo il privato.
“Per me, il discorso è semplice ma è l’approdo di un lungo ragionamento. Abbiamo un’area di 10/11 mila metri quadrati che è così come la vediamo da decenni: sarà impossibile che il Comune possa trovare risorse pubbliche per fare un’area a verde attrezzato e mi sembra, invece, più reale e moderno che possa farlo attraverso i privati. Quello che va valutato è cosa sia compatibile con le finalità delle strutture di quartiere e cosa sia compatibile con le finalità pubbliche”.

Parliamo del rifornimento.
“C’è stata finora una proposta che è quella di un distributore di metano e delle colonnine per le ricariche elettriche, che ho trovato personalmente interessante. Io credo che vi possano essere altre proposte e su questo imposteremo il ragionamento e valuteremo”.

Il Pd, il suo partito, ha detto di non essere favorevole a rivedere quell’area a quel modo.
“No, io devo dire che nella discussione che abbiamo fatto l’altra sera non ci sono state posizione così nette da parte di nessuno. Ecco perchè dico che la valutazione va fatta molto nel merito perchè non stiamo discutendo di una questione ideologica: non stiamo facendo scelte di alta politica. Si tratta di capire come sistemare concretamente 11 mila metri quadri di terreno: in che maniera, in quanto tempo e con quali soldi. Io mi sono anche un po’ stufato di vedere bellissimi disegni sulla carta ma che, poi, non si potranno realizzare nemmeno tra quarant’anni”.

Indipendentemente dai giorni che vi siete presi, la delibera andrà comunque in consiglio?
“La delibera naturalmente in consiglio ci andrà perchè l’amministrazione l’ha fatta. Cercheremo di gestirla quando saremo tutti con le idee chiare”.

I giornalai come me sbagliano spesso e altrettanto spesso insistono su una questione come quella del Prg che è scaduto e che, molto probabilmente, sarebbe servito anche in questo caso a mettere delle regole a prescindere.
“Io credo che con questo caso il Prg non c’entri. In realtà, il Prg ce l’abbiamo ed è quello che c’era in vigore e fino a quando non ce n’è uno nuovo vige sempre quel Prg. Quello che non c’è, è un rinnovo del Prg ma, da questo punto di vista, non ci condiziona particolarmente”.

Il Gruppo Immobiliare Italiano, che fa riferimento a Salvatore Alarcon, ha spiegato che c’è un’ampia fetta di terreno che è ancora di sua proprietà.
“Io sento dire tante cose incredibili. Dico solo che il terreno è del Comune: c’è una particella, basta andare al Catasto”.

4 Comments

  1. Sono tornati i “dinosauri” degli anni 80 e90 .Dopo aver devastato la zona Ardizzone con le cooperative edilizie,adesso progettano i rifornimenti di benzina con la complicita ‘ dell’amministrazione Mangano.Fanno finta di litigare ma quando ci sono interessi vanno tutti a braccetto.Vergogna.Paternesi alle prossime elezioni mandameli a casa.Da 30anni saccheggiano la nostra Paternò. ,

  2. Noo… ma che dite…. si sta avvantaggiando un privato??? Ma che!!!!! (Sarcasmo) anzichè ricercare una vera rivalutazione di quello spazio, che fra l’altro è di 9000m e non 10/11, si pensa sempre a fare accordi con il privato… è il caso vuole un privato molto potetente. Il mio consiglio è di dare voce alla gente vhe tiene realmente a riqualificare questo spazio con opere e servizi pubblici destinati ai cittadini. È comunque si… sarebbe stato molto ma molto diverso se il prg non fosse scaduto… in quel caso non ci sarebbero state quegli leggeri appigli a cui certa gente sta cercando di appigliarsi. Chiudo facendo una considerazione che fece Di Caprio quando gli diedero l Oscar… cerchiamo di non dare questo pianeta per scontato

  3. Ho la macchina a metano e abito lì vicino. Un rifornimento di metano sarebbe ottimale. Se poi il gestore si impegnasse a mantenere e curare la restante area a verde, oggi piena di erbacce, il risultato sarebbe ancora migliore.

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