L’EX PM MARIA ANGIONI: “UNA RAGAZZA TUNISINA POTREBBE ESSERE DENISE PIPITONE

Dopo le ultime novità sulla pista rom che avrebbe portato Denise Pipitone in Valtellina, torna a parlare l’ex pm Maria Angioni, che seguì il caso fino al 2005. Denise fu rapita da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004 e il magistrato si insediò appena un mese dopo. Tuttavia ancora oggi cerca di smuovere le acque sul caso.

L’ipotesi di Angioni è che la bimba sia stata portata in Tunisia. “Non so niente sugli sviluppi successivi – ha detto a Quarto Grado -. Ricordo perfettamente, ci sono delle notizie sui media, che nel 2013 vennero arrestate delle persone: una donna, mi sembra del Nord Europa, dei paramilitari sempre del Nord Europa, un signore di Mazara del Vallo, persone che facevano la tratta dei bambini praticamente su commissione, cioè studiavano le abitudini di vita del genitore e del bambino, rapivano il bambino e lo portavano da un altro genitore o da un’altra famiglia”.

Angioni si è di recente trasferita a Tunisi con la famiglia e afferma che la vicenda di Denise ha inciso molto sulla scelta. Dice anche che molte ragazze tunisine le dicono che potrebbero essere Denise, così com’è stato per analoghe italiane. L’ex pm ha spiegato di avvertire “una pressione, una violenza” su questo caso, che la portano a pensare che Denise sia ancora viva. Le giovani italiane pare abbiano ricevuto intimidazioni quando le loro ipotesi sono diventate di dominio pubblico. La soluzione del caso è, per Angioni, che sia Denise stessa a “manifestare la sua esistenza”.

Denise Pipitone, i video e la “lingua sconosciuta”: rispunta la pista rom
Tuttavia l’ipotesi che Denise sia in Tunisia cozza profondamente con la pista rom. Che potrebbe tornare concreta se si riuscisse a tradurre delle intercettazioni del 2005 relative a persone che presentano profonde somiglianze con quelle apparse nei video di Felice Grieco, la guardia giurata che nell’ottobre 2004 riprese a Milano una bambina molto somigliante a Denise, che parlava italiano, in compagnia di un gruppo di presunti rom. La segnalazione cadde nel vuoto perché pare non siano state tradotte appunto le intercettazioni relative ad alcuni individui attenzionati dopo segnalazione.

Della pista rom in Valtellina si è parlato molto questa settimana a “Ore 14”. Nella puntata di ieri è stato letto un messaggio di Piera Maggio, che recita: “La mia paura è… che spero di questi mancati accertamenti non ve ne siano degli altri… comunque vorrei chiarezza su questo argomento. Allucinante”.

A 18 anni di distanza, la speranza di tutta Italia di trovare Denise è sempre viva. Il suo rapimento ha scosso profondamente la nazione e la bimba è diventata una sorta di simbolo per tutti i piccoli scomparsi italiani che non sono stati ancora ritrovati.

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