MANCA ANIDRIDE CARBONICA, SANPELLEGRINO CHIUDE PER DUE GIORNI

I cali nella fornitura di anidride carbonica hanno costretto a fermare anche la produzione di acqua S.Pellegrino. Per due giorni, 15 e 16 settembre, infatti lo stabilimento di Ruspino, nella Bergamasca, dove avviene l’imbottigliamento della celebre acqua, oggi in mano alla multinazionale svizzera Nestlè, è stato costretto a fermarsi.

“In merito ai problemi rilevati dalle aziende del settore delle bevande dovuti alla scarsità di CO2 – fa sapere l’azienda della Val Brembana, dopo le anticipazioni sulla stampa locale – il gruppo Sanpellegrino comunica che, a causa del persistere dei cali nella fornitura di anidride carbonica, questa settimana si è reso necessario un fermo produttivo di due giorni nello stabilimento di Ruspino dove viene imbottigliata l’acqua S.Pellegrino”.

Per ovviare al problema l’azienda continuerà a diversificare le le fonti di approvvigionamento: “Nonostante il generalizzato problema di carenza delle materie prime che coinvolge tutti i settori e il protrarsi della situazione di estrema difficoltà dei produttori di CO2, l’azienda – spiega – continua a ricercare nuove linee di approvvigionamento con l’obiettivo di ritornare il prima possibile al normale flusso di produzione”.

I primi problemi di approvvigionamento della Co2, con cui viene addizionata anche l’acqua minerale Sanpellegrino che nasce dalle sorgenti in Val Brembana, nell’area di San Pellegrino Terme (in provincia di Bergamo), si sono registrati questa estate e hanno riguardato anche altri produttori come la piemontese Sant’Anna, primo produttore europeo di acque oligominerali, che due mesi fa aveva fermato le linee di produzione dell’acqua gassata e delle bevande frizzanti proprio per la carenza di Co2.