MAZZETTE PER RIPULIRE LE STRADE DOPO GLI INCIDENTI, 7 ARRESTI. NOMI ED I DETTAGLI

Se c’era da ripristinare una strada dopo un incidente la ditta che interveniva era sempre la stessa. A far scoprire come funzionava il sistema è stata “una fonte confidenziale” interna al comune di Letojanni. Sono quindi scattate le indagini dei carabinieri di Taormina, che sono sfociate oggi nell’arresto di sette persone.

Ai domiciliari sono finiti il comandante della polizia metropolitana di Messina, Antonio Triolo, il comandante della Polizia locale di Letojanni, Alessandro Molteni e l’ispettore Santo Triglia.

E poi ancora Elisa Molteni, figlia del comandante, in quanto socia della società EL.TA, la moglie di Triglia Gaetana Cardile, che è la persona con cui si interfaccia Elisa Molteni per la riscossione dei crediti. Finiti ai domiciliari anche gli imprenditori Antonino Navarria, amministratore della società “Sos strade srl”, che era la ditta che interveniva ogni qual volta si rendeva necessario ripristinare le strade dopo un incidente, Andrea Lo Conti, titolare dell’altra impresa “La car” che secondo gli investigatori era una società satellite della “Sos strade srl”, che si è vista illegittimamente assegnare il servizio di rimozione auto dal comandante Molteni. Ci sono poi tre persone indagate.

Si tratta del dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Santa Teresa di Riva, Antonello Cosentino e il figlio Filippo. Le accuse in questo caso muovono dal fatto che Cosentino avrebbe rivelato al titolare della società indagata delle notizie riservate sulla stipula della convezione di ripristino e bonifica stradale a Santa Teresa di Riva. Indagato anche l’amministratore di fatto della AELLE srl, Antonio Iantorno.

Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio i reati contestati a vario titolo. Disposto dal gip Maria Militello, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, anche il sequestro del complesso aziendale della “Sos strade”.

Secondo la procura, il comandante Triolo avrebbe avuto da Navarria “svariate utilità” proprio per aver reso la sua ditta l’unica che interveniva per ripristinare la strada, Utilità di varia natura. Dalla macchinetta del caffè al telefonino fino ai mobili per l’ufficio, ma soprattutto una promessa di assunzione per la figlia.

Nelle 74 pagine dell’ordinanza sono diversi gli episodi ricostruiti dai carabinieri. Come quello dell’incidente stradale del 26 maggio 2019, verificatosi a Mortilla, frazione di Savoca, dove Molteni e Triolo avevano avvisato per il ritiro del veicolo la “SOS Strade” che provvedeva anche al ripristino del manto stradale.

La procura rileva che il 16 febbraio 2020 Triolo contatta un geometra della città metropolitana per il segnalato sversamento di materiale e gli suggerisce di rivolgersi alla SOS Strade; poco dopo Triolo segnala direttamente al Navarria la presenza di immondizia sulla strada panoramica, a Serri.

Secondo quanto si legge nell’ordinanza dalle conversazioni emerge come “il comandante Triolo è al servizio di Navarria” a tal punto che in una conversazione del 18 febbraio 2020, l’imprenditore chiede al comandante di fornirgli tutti gli interventi effettuati ne territorio dalla SOS Strade per comunicarli ai carabinieri.

Il gip scrive che Triolo “si avvale ripetutamente di Navarria per il ripristino e bonifica della sede stradale della città metropolitana di Messina”.

Nonostante la convenzione con la SOS strade sia scaduta e mai rinnovata, gli interventi effettuati sono una “tempesta”. E invece di indire una nuova gara, continua a fare intervenire in via esclusiva la SOS Strade e “dichiara falsamente che alla data de 6 giugno 2019 la convenzione è ancora vigente (è invece scaduta nel 2018), in modo da consentire di ottenere il risarcimento” scrive ancora il gip.

“Triolo, nella qualità di pubblico ufficiale – sottolinea il gip nell’ordinanza – ha asservito la propria funzione agli interessi privati del Navarria, consentendo all’imprenditore di svolgere in regime di monopolio il servizio di ripristino stradale, chiedendo ad altre forze dell’ordine i dati di responsabili dei veicoli per fare ottenere il risarcimento al Navarria, attestando falsamente che la convenzione fosse vigente pur sapendo che era scaduta. In cambio Triolo otteneva da Navarria regalie e favori: la macchina del caffè, il telefonino, il mobilio di arredo per il nuovo ufficio e la promessa di trovare un’occupazione a una delle figlie”.