
In primo grado era stata assolta ma la Corte d’Appello di Messina (presidente Giacobello) ha ribaltato il verdetto, condannando una nota imprenditrice della zona tirrenica di 51 anni per aver diffuso immagini hot del suo ex amante. La titolare dei cantieri nautici è stata condannata a 6 mesi per diffamazione, pena sospesa se risarcisce la vittima, un altrettanto conosciuto sportivo della provincia, assistito dall’avvocato Andrea Pirri.
La donna dovrà rifondere le oltre 4 mila euro di spese di giudizio e altre 4 mila euro di provvisionale, poi il risarcimento da quantificare in sede civile. Le accuse inizialmente contestate erano estorsione e diffamazione aggravata, per i giudici di secondo grado è colpevole soltanto di diffamazione, mentre il Tribunale di Patti l’aveva scagionata da entrambi i reati.
Secondo l’accusa, dopo aver indotto l’uomo a farsi immortalare nudo, la donna avrebbe pubblicato il filmato sulle bacheche Facebook di conoscenti e amici, compresa anche la diffusione di volantini stampati con l’effige dell’uomo sempre nudo, e con didascalie pesanti, nei suoi confronti. Immagini manipolate, secondo la denuncia, corredate da frasi che alludevano ad accuse del tutto inesistenti. I volantini erano stati inviati anche alle personalità politiche della zona e agli stessi familiari dell’uomo, anche loro costituite parti civili con l’avvocato Pirri.
Una vera e propria campagna diffamatoria a base di immagini hot rubate, che oggi si definisce revenge porn e salva l’imputata dalla condanna più pesante, prevista per questo reato, sol perché il reato stesso è stato introdotto come tale solo dopo l’imputazione iniziale