MINACCIAVA DI MORTE I CALCIATORI CHE GLI FACEVANO PERDERE LE SCOMMESSE: DENUNCIATO

“Sei messo sotto tiro…il mio è un lavoro ti avviso oggi devi perdere la partita…sappiamo tuo indirizzo e tutto … abbiamo scommesso 250 mila euro… ci sono albanesi e calabresi avvisa tutta la difesa che la partita si deve perdere al 1000% perché se per puro caso salta … ti puoi considerare un morto che cammina e puoi anche andare a denunciare e peggio ancora sarai scannato … ti puoi scavare la fossa perché ti vengo subito ammazzare e … se ti rifiuti di giocare oppure fai qualche altra cazzata che non gli fai fare i gol subito … puoi considerare la fine per te … sarai scannato mentre che cammini per strada… sappiamo tutto su di te un saluto dall’Albania…”.

Questo, sostanzialmente, il tenore dei messaggi, inviati tramite whatsapp, ai calciatori, analogo in tutti e tre i casi sui quali i Carabinieri, con l’operazione “Bwin”, hanno fatto luce, dei quali l’uomo, un siciliano di 25 anni di Palagonia, riusciva a carpire il numero di cellulare attraverso i loro profili social.

Le indagini sono scattate lo scorso 30 settembre, a seguito dell’esposto-denuncia-querela, presentata ai Carabinieri di Alessandria, da un calciatore del Monza che, in ritiro con la squadra nel capoluogo alessandrino in vista della partita con la Juventus U-23, valida per la settima giornata di andata del Campionato di Serie C Girone A, dalle prime ore del mattino aveva cominciato a ricevere sul proprio cellulare i messaggi contenenti pesanti minacce.

Per convincere la vittima, l’ignoto malvivente aveva fatto seguire alle minacce ben 5 screenshot relativi ad altrettante giocate sulla partita, effettuate sulla piattaforma di un noto sito di scommesse on line.

Il calciatore, accompagnato da un dirigente della società, aveva consegnato ai militari anche copia di un analogo esposto-denuncia indirizzato, poco prima, alla Procura Federale della FIGC di Roma e alla Lega Pro di Firenze dal Monza a firma del suo Amministratore Delegato, Adriano Galliani.

A causa della gravità delle minacce, erano state immediatamente attivate riservate misure di vigilanza, sia nella zona dove la squadra brianzola si trovava in ritiro, sia, tramite i Carabinieri del posto subito informati, in corrispondenza dell’abitazione dei familiari del calciatore. Nello stesso tempo erano iniziate articolate e complesse indagini di natura tecnica.

Neanche a dirlo, la partita Juventus Under 23 – Monza si era conclusa con un secco 1 a 4 per i lombardi, che non faceva altro che far aumentare la preoccupazione del calciatore che aveva esposto denuncia, che in seguito aveva ricevuto una telefonata dall’utenza incriminata alla quale aveva deciso di non rispondere.

Le indagini consentivano in breve di risalire al titolare dell’utenza dalla quale erano partiti i messaggi minatori, che risultava essere intestata ad una persona della provincia di Catania, morta alcuni anni prima, di accertare, grazie anche alla collaborazione fornita dall’Ufficio legale della Lega di Serie C, che analoghe minacce, alcune delle quali partite dallo stesso numero di quelle rivolte al calciatore del Monza, erano state rivolte, il giorno stesso, ad altri due calciatori di altrettante squadre di calcio militanti nello stesso campionato, la Pro Vercelli, impegnata con la Pergolettese e la Viterbese, che avrebbe dovuto giocare contro la Vibonese e di individuare, da parte dell’utenza incriminata, una fitta rete di connessioni web ai principali siti di scommesse on line, nonché di attribuire uno degli ulteriori analoghi episodi all’intestatario di un profilo social.

Grazie all’attivazione di complesse intercettazioni di flussi di comunicazioni telematiche e all’analisi di quelle telefoniche, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’intestatario del profilo.

Il prosieguo delle indagini ha permesso, alla fine, di identificare con certezza l’effettivo utilizzatore delle utenze telefoniche e del profilo social da cui erano partiti i messaggi minatori, di localizzarlo nel comune di Palagonia, in provincia di Catania e di constatare come questi fosse un vero e proprio “scommettitore seriale”, essendo solito esercitare con continuità, sebbene di importi minimi, un numero rilevante di giocate sulle principali piattaforme e siti di scommesse on line.

È stato, inoltre, verificato che gli screenshot con le ricevute relative alle giocate per diverse migliaia di euro inviate ai calciatori erano in realtà state modificate ad hoc aumentandone, e di molto, gli importi al fine di esercitare ulteriore pressione psicologica sui giocatori per convincerli a truccare le partite e si è appurato come il malfattore, oltre che a minacciare i calciatori fosse anche solito individuare, sempre attraverso i social media, soggetti facilmente influenzabili che, indotti ad effettuare scommesse on line su risultati prospettati come “sicuri” in quanto “pilotati”, qualora fossero risultati, casualmente, davvero vincitori, erano successivamente anch’essi minacciati al fine di ottenere una percentuale della vincita.

Dopo aver escluso eventuali legami con la criminalità organizzata, i Carabinieri di Alessandria, inviati in Sicilia e coadiuvati dai colleghi di Palagonia, hanno fatto irruzione nell’abitazione del venticinquenne, sequestrando telefonini e numerose schede sim, tra cui gli smartphone e le schede utilizzati per commettere i reati.

Il giovane, messo alle strette, dopo aver ammesso di essere l’autore delle minacce, è stato denunciato per i reati di tentata estorsione pluriaggravata.