NOTA DELLE CONSIGLIERE DEL M5S ARDIZZONE E FLAMMIA, CONTRO QUERELA AL SINDACO E GIUNTA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo aver ricevuto una minaccia di querela per diffamazione e procurato allarme da parte del Sindaco e della Giunta Comunale, le sottoscritte cons. Martina Ardizzone e cons. Claudia Flammia si trovano costrette, dopo aver interloquito con i nostri legali, a rispondere alle accuse infondate promosse dall’organo esecutivo.

Non possiamo fare altro che presentare una contro querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del Sindaco Antonino Naso e dell’intera Giunta Comunale composta da: Ignazio Mannino, Luigi Gulisano, Francesca Chirieleison, Salvatore Tomasello e Rosanna Natoli.

Vogliamo far presente che da parte nostra non vi è stata violazione di privacy di alcunché. Ciò che abbiamo fatto è stato semplicemente richiamare alla RESPONSABILITA’ dell’amministrazione, come abbiamo sempre perpetuato, considerato che adesso vi è la certezza che vi sia stato un caso positivo tra i dipendenti comunali. Ciò che esprimiamo nei nostri post, che sono tutt’oggi pubblici, è la non tollerabilità di prevedere ancora riunioni fisiche quando abbiamo chiesto, per motivi di sicurezza legittimi, riunioni in via remota, utilizzando gli strumenti tecnologici a nostra disposizione.

A noi interessa la tutela della salute dei dipendenti comunali e di tutti i volontari che hanno frequentato il palazzo, che hanno il diritto di conoscere lo stato dei fatti e non devono saperlo da noi tramite i social.

A questo proposito, esprimiamo soddisfazione sul demandare la questione alle autorità giudiziarie proprio perché il nostro intervento è volto a verificare che il comune abbia seguito i protocolli di sicurezza previsti dalla Circolare n. 5443 del 22 Febbraio 2020 del Ministero della Salute, perseverando nel nostro ruolo di soggetti che tengono alle norme e alla trasparenza, e per questo motivo abbiamo protocollato una richiesta di accesso agli atti urgente in cui chiediamo se le disposizioni del Ministero sono state rispettate.

Ci teniamo, inoltre, a sottolineare che la dipendente in questione ha agito ottimamente, seguendo tutte le procedure del caso e che noi non abbiamo mai affermato il contrario.

Detto ciò, non sappiamo se sia peggio aver ricevuto una minaccia per dei reati che non sussistono o vedere che la dichiarazione del Primo Cittadino sia volutamente fuorviante e non ufficializzi la notizia di un caso positivo tra i dipendenti comunali. In un momento storico come questo, tutto ciò che è stato scritto e dichiarato non passerà inosservato.