NUOVA ORDINANZA DEL MINISTRO SPERANZA, DA DOMENICA LA SICILIA IN ZONA ARANCIONE

Coronavirus, da domenica Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto in zona arancione. Nessuna regione in zona rossa

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

Intorno alle 14, una volta ricevute le nuove indicazioni, Musumeci ha confermato: “Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia, per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione, con grande senso di responsabilità, abbiamo così previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”.“

Le restrizioni:

  • Divieto di spostarsi da un comune all’altro, se non per servizi non disponibili nei comuni di residenza (e per le solite eccezioni).
  • Bar e ristoranti chiusi, no restrizioni per la consegna a domicilio (e da asporto fino alle 22).
  • Nei festivi e prefestivi chiudono i centri commerciali, mostre e musei,
  • Didattica a distanza per le superiori, lezioni in presenza per materne, elementari e medie.
  • Sospese le prove preselettive in presenza per concorsi pubblici e privati
  • Mezzi di trasporto al 50% tranne i mezzi scolastici.
  • Scommesse e videogiochi sospesi.
  • Aperti i centri sportivi, chiusi cinema e musei.
  • Resta il “coprifuoco” dalle 22 alle 5 del giorno successivo e sempre “fortemente sconsigliati” gli incontri che possono creare assembramenti.

L’indice Rt in Italia torna sopra l’1 e sale a 1.03, l’epidemia di coronavirus peggiora e servono misure più severe per evitare un rapido aumento dei casi. E’ il quadro delineato dalla bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021, sull’emergenza covid 19.

Nel periodo dal 15 al 28 dicembre 2020 “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.03 in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno”. Nel documento “si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza nazionale a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio”.

“Si osserva, dopo alcune settimane di diminuzione, nuovamente un aumento dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni: 313,28 per 100mila abitanti (dal 21 dicembre 2020 al 3 marzo 2021) contro 305,47 per 100mila abitanti (dal 14 dicembre 2020 al 27 dicembre 2020) – prosegue il report – Si evidenzia, in particolare, il persistente valore elevato di questo indicatore nella Regione del Veneto (927,36 per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni). L’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”.

“Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate”, affermano gli esperti. “Sono 12 le Regioni e province autonome a rischio alto questa settimana, 8 a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione nelle prossime settimane) e solo una Regione (Toscana) a rischio basso”.

I dati evidenziano che l’epidemia di Covid-19 in Italia “si trova, in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni/PA”.