NUOVA TRAGEDIA. VERCELLI, BIMBO DI 5 MESI MUORE AZZANNATO DA UN PITBULL. ERA IN BRACCIO ALLA NONNA.

Ancora bambini feriti o uccisi dai pitbull.

Un bimbo di cinque mesi è morto dopo essere stato azzannato nel tardo pomeriggio dal cane di proprietà dei genitori a Palazzolo Vercellese, centro abitato in provincia di Vercelli.

A lanciare l’allarme sarebbero stati gli stessi genitori del bambino, una giovane coppia trasferita da poco in paese: secondo i primi accertamenti al momento dell’aggressione, il bimbo era in braccio alla nonna che stava passeggiando in giardino.

Inutili i soccorsi dell’équipe sanitaria, intervenuta con l’elisoccorso. Per il piccolo non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento rapido dei sanitari.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. I genitori del piccolo erano usciti a fare la spesa.

Sono stati loro a portare il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane.
E sempre oggi altre due aggressioni, questa volta in Puglia.

Un pitbull ha azzannato una ragazza di 15 anni prima e poi una bimba di sette anni. È accaduto a Serracapriola, comune del Foggiano, sabato scorso, ma solo oggi se ne è avuta notizia con la conferma del sindaco, Giuseppe D’Onofrio. Stando a quanto si è appreso il cane era al guinzaglio con la sua padrona ma è riuscito a liberarsi azzannando prima la 15enne e poi la piccola, salvata dalla sua mamma che ha assistito alla scena e si è gettata dal balcone per soccorrere la figlia.

La mamma ha rimediato la frattura ad un piede e guarirà in 60 giorni; la piccola ha riportato abrasioni su gambe e braccia e guarirà in 20 giorni.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Il cane è stato affidato all’Asl veterinaria per un periodo di osservazione. Stamani la famiglia è stata ricevuta dal sindaco e dai servizi sociali per il sostegno e l’assistenza necessaria.

“Mia figlia è sotto shock. La notte sogna il grosso cane che la azzanna”, dice il padre della piccola. “Mia figlia ha riportato ferite alle braccia e alle gambe nel tentativo di bloccare il grosso cane. Mia moglie si è lanciata dal balcone per salvarla – continua l’uomo -.

Mia figlia è tornata a scuola dove sta ricevendo anche il supporto della psicologa per superare il terribile momento”. Una tragedia evitata che non è toccata in sorte al bimbo ucciso nel Vercellese.