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In una giornata segnata da uno sciopero senza precedenti, oggi si fermano medici, psicologi, veterinari e farmacisti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
La protesta, promossa da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici, non si limita al settore medico, minacciando anche i controlli sulla filiera agroalimentare e il normale funzionamento dell’import-export per le carni animali.
Il rischio di pesanti ripercussioni si estende anche ai 25mila interventi chirurgici programmati per la giornata, mettendo a dura prova il sistema sanitario nazionale.
I sindacati sottolineano che lo sciopero è “indispensabile per lanciare un messaggio chiaro alla politica di governo: il SSN ha bisogno di aiuto. La Legge di Bilancio non lo supporta affatto. Lo sciopero è l’estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto alla salute garantito da personale pubblico”.
Secondo i sindacati promotori, il Governo sembra allontanare i professionisti della sanità dal pubblico impiego, mentre le Regioni, per mantenere i loro sistemi sanitari, ricorrono a cooperative e gettonisti, creando voragini nei loro bilanci. La protesta si fa eco di un grido d’allarme per la salute pubblica e la necessità di un intervento immediato per preservare il Servizio Sanitario Nazionale.