La comunità del quartiere Spirito Santo è stata scossa da un atto vandalico che ha colpito duramente il patrimonio culturale e religioso della zona. Sia un murales realizzato dal Clan del Paternò 2, che un edificio sacro, sono stati danneggiati da graffiti inconsistenti dal punto di vista contenutistico.
La segnalazione è giunta alla redazione da parte dei componenti del gruppo scout.
Il murales, creato con l’intento di sensibilizzare la collettività sulle tematiche ecologiche e sulla tutela del bene comune, è stato coperto da questi graffiti incomprensibili.
Ma il gesto vandalico non si è fermato qui. Gli artisti responsabili di questo atto vile hanno preferito le facciate anteriori e laterali della Chiesa Spirito Santo come loro tela.
Questa profanazione ha scatenato indignazione nella comunità, che considera il luogo sacro un punto di riferimento centrale nel quartiere.
L’atto vandalico non è solo una questione legale, ma anche una ferita al tessuto sociale e civico del quartiere. Colpire il patrimonio culturale e religioso è considerato non solo lesivo, ma anche profano.
In risposta a questa tragedia culturale, il Clan La Cometa e il Noviziato Cheyenne, sebbene scoraggiati dalla difficoltà nel trovare gli autori materiali di quest’opera vandalica, hanno voluto ribadire un messaggio di convivenza e rispetto. Citando la frase del murales colpito: “Lasciate il mondo un po’ migliore di come l’avete trovato,” essi invitano la comunità a promuovere una legge universale di convivenza e rispetto per i luoghi comuni.
Questa segnalazione mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza e impegno collettivo per proteggere il patrimonio culturale e religioso della comunità. Solo attraverso un ritorno al rispetto e alla convivenza si può sperare di vedere uno spiraglio di redenzione per questo quartiere colpito dall’atrocità del vandalismo.