PATERNÒ, I VERDI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Ecco il testo integrale della nota:

Assessori, segretaria e dirigenti in fuga.Consiglieri che si spostano a suon di valzer, questi i risultati della tanto proclamata rivoluzione, e mentre c’è chi continua a negare il proprio fallimento nella gestione di tutti i settori della macchina amministrativa, PATERNO’ muore….

La gestione del problema rifiuti da parte dell’amministrazione Naso, ad esempio, è caratterizzata da inefficienza ed opacità. Limitata ad azioni di pulizia straordinaria su segnalazioni

A febbraio 2018 l’amministrazione aveva dato il via ai lavori dell’osservatorio, con l’obiettivo di coinvolgere finalmente in modo attivo associazioni e cittadini nelle azioni volte a migliorare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nel percorso della strategia “rifiuti zero”.

Nel febbraio del 2019 l’architetto Benfatto, rappresentante dell’ente, in quanto funzionario, all’interno dell’osservatorio, comunicava le sue dimissioni perché non si occupava più del settore, ma a tutt’oggi nessuno ha preso il suo posto.

Un vuoto analogo riguarda il componente che deve rappresentare del Consiglio Comunale , dopo la nomina di Assessore del Consigliere Gulisano (marzo 2019), che ancora manca in seno all’osservatorio.

Il risultato è che l’osservatorio è impossibilitato a svolgere qualsiasi tipo di azione , non si riunisce più da luglio 2019, ma in realtà non ha mai potuto svolgere a pieno la sua funzione. Così l’opacità che copre la gestione del settore non può essere scalfita dalla voglia di partecipazione e informazione dei cittadini associati, continua ad essere impossibile sapere cosa sta facendo concretamente l’amministrazione e soprattutto quali sono i progetti futuri.

L’inefficienza si manifesta innanzitutto nel ricorso alle ordinanze sindacali reiterate. Dal 30 giugno 2017 ad oggi il sindaco ha emesso 9 (NOVE) ordinanze sindacali per affidare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nove proroghe in poco più di due anni. L’inefficienza si incrocia con l’illegittimità degli atti, dato che una circolare del 29/6/2018 dell’assessore regionale ai rifiuti ribadisce i limiti del ricorso alle ordinanze e ricorda che non possono essere utilizzate per più di 18 mesi.

Dal sistema reiterato delle ordinanze discende l’impossibilità di aggiornare i contratti con la ditta, di migliorare i punti deboli dell’organizzazione della raccolta e dello spazzamento, ma anche la mancanza di investimenti importanti dell’azienda, che vivendo nel regime dell’incertezza non può avere certo l’incentivo ad investire in mezzi ed infrastrutture nel nostro comune. Inutili dunque i tanto vantati risultati relativi all’aumento delle percentuali di raccolta differenziata, se non trasformati in miglioramento del servizio e risparmio per i cittadini sulle tariffe Tari.

Sull’uso esorbitante delle ordinanze interesseremo ovviamente gli organi competenti, per i profili giuridici ed amministrativi, ma dal punto di vista della vita della nostra città chiediamo all’amministrazione che urgentemente ripristini l’operatività dell’osservatorio sui rifiuti e si occupi di risolvere i problemi che riguardano la vita quotidiana dei cittadini di Paternò, che vivono in strade decisamente più sporche, che vedono nuovamente affiorare microdiscariche in vie periferiche ma anche nel centro urbano, che non hanno spesso indicazioni certe sullo svolgimento dei servizi.