PATERNO’: LA CITTÀ CELEBRA LA SUA SANTA PATRONA. IL DISCORSO INTEGRALE DEL SINDACO NINO NASO

Eccomi ancora a te, Barbara, insieme con la comunità paternese ad invocare il tuo potente Patrocinio. I tuoi festeggiamenti, per noi tutti tuoi figli paternesi, non siano soltanto un momento di svago ma siano un momento di riflessione in cui nessuno di noi dimentichi le povertà e le divisioni. Noi ti imploriamo, Celeste Patrona, di infondere nei nostri cuori tanta forza e tanta speranza. Ti chiedo di porre nei nostri animi e soprattutto in chi, della menzogna ne ha fatto un modus operandi, il seme della verità. Perché la verità è bellezza: ci rende liberi e fieri.

Paternò, oggi più che mai ha bisogno di verità, ha bisogno di infrangere le tenebre della menzogna, di chi attraverso le verità distorte, a guisa di sirene e falsi profeti, ingenera dubbio e confusione negli animi di chi aspetta un raggio di luce. Perché tu, potente Patrona, ne sei il più fulgido esempio, testimone di verità e della bellezza della verità.

La comunità di Paternò si stringe a te in questi giorni a Te dedicati, Ti chiedo che la nostra comunità possa essere davvero una famiglia, dove ognuno si sforzi di comprendere, perdonare, aiutare, condividere, per essere veri cristiani attraverso l’amore e il servizio verso tutti. Donaci il coraggio e l’umiltà, rafforzando l’unità per colmare le divisioni, perché la nostra comunità sia “un cuor solo e un’anima sola”. Ed è proprio a chi profana e violenta i nostri luoghi pubblici che mi rivolgo, a chi deturpa la bellezza del nostro patrimonio artistico e culturale. Ebbene, io dico che non umiliano la bellezza della loro città, ma loro stessi.

Voglio gridare con forza che Paternò è la nostra casa e che i paternesi siamo famiglia, una famiglia unita. Questo sogno può trasformarsi in realtà solo quando ciascuno di noi riscoprirà la propria dignità umana, la propria coscienza civica. Ciascuno di noi ha il dovere di riscoprire la vera fraternità e la vera unità, quella che nessuna mentalità di sopraffazione, nessuna cultura di parte o di potere rende possibile.

Ognuno di noi ha il dovere morale, prima che civico, di intraprendere un percorso interiore – certo difficile ma non impossibile – che sia capace di farci accettare gli uni con gli altri, pur nel rispetto delle diversità di ognuno, capaci di resistere ad ogni individualismo che ci porta a vivere senza gli altri o ancor peggio contro gli altri.

Fa, Barbara, che celebrare la Tua festa possa essere un modo radicato nella tradizione perché la comunità si ritrovi, riscopra in tutta la sua bellezza, lo spirito dello stare insieme. Riscopra il coraggio di combattere per un riscatto sociale, di guardare avanti con la speranza di un futuro migliore, che la più alta espressione della verità, della dignità, della solidarietà, sia la misura di ogni scelta.

Oh Santa Barbara, Tu che sei la protettrice di tutte le forze armate volgi il tuo amorevole sguardo ai Vigili del Fuoco che sono “eroi di tutti i giorni” e sempre in prima fila, rischiando la propria vita al servizio delle comunità, e che dell’eroismo ne fanno la normalità.

Ringrazio di cuore il nostro Arcivescovo Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Salvatore Gristina, faro che illumina la nostra comunità. Ringrazio tutta la Chiesa locale, il parroco Padre Salvatore Magrì, il Comitato dei Festeggiamenti in onore della Santa Patrona Barbara, le scuole, gli insegnanti, le famiglie. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai nostri Vigili Urbani, all’Arma dei Carabinieri, Ai Vigili del Fuoco, alle Forze Armate e dell’Ordine tutte, ai dipendenti comunali. Ringrazio ancora tutte le associazioni e tutti i cittadini che con il loro operoso impegno e la preziosa partecipazione hanno costituito quel valore aggiunto per rendere onore alla nostra gloriosa Patrona.

E dal profondo del mio cuore, grido forte “Viva Santa Barbara”.