PATERNO’: NINO NASO AL CONTRATTACCO, MA EVITA I GIORNALISTI L’EDITORIALE DEL DIRETTORE

Conferenza stampa senza risposte, quella che ieri ha tenuto il sindaco Nino Naso a Palazzo Alessi, con un discorso da lui fatto ma sottraendosi alle domande dei giornalisti a cui ha parlato il coordinatore regionale dell’Mpa Fabio Mancuso. Naso ha attaccato parte della stampa rea, a suo avviso di avere divulgato notizie false.

Poi ha chiesto a gran voce l’intervento della Commissione Prefettizia per fare piena luce sull’operato della sua Amministrazione.  La gente di Paternò, alle ultime elezioni, ha fatto una scelta: un uomo del popolo, sempre a servizio della comunità per una scelta naturale. In tutte le azioni deve trionfare la verità, quella verità che è stata piegata da interessi politici di bassa lega.

Ora si vuole speculare su tutto e troppe speculazioni ci sono state intorno a questa vicenda. Possiamo aprire il comune sotto e sopra, ma vogliamo la verità. Vengano a controllare i conti in banca del sindaco – continua – C’è una verità che viene violata ogni giorno da divulgatori di falsità. Divulgatori che rappresentano la vergogna della nostra città. Non ho mai approfittato delle vicende giudiziarie altrui, perché la politica fa il suo corso e la magistratura fa il suo corso.

Chi non ha niente da dire e fa sciacallaggio, è povero dentro. A dispetto di tante volgari menzogne, che si sono dette e lette, spero che la verità, che al momento per me è più importante della libertà, possa e debba trionfare nella città di Paternò.

Si deve vergognare chi sta cercando di speculare e gettare fango. Noi continueremo a fare le tante cose che stiamo facendo”.

E conclude: “Si controllino i sette anni da sindaco. Atto per atto. Nessuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia. Si passi al setaccio il mio operato”. Uno sfogo amaro ma che dimentica due importanti passaggi: Nino Naso non è stato accusato dai giornali Paternesi e non, ma dalla Procura della Repubblica di Catania, che lo ha rinviato a giudizio per il reato di voto di scambio politico-mafioso. E per questa imputazione ha disposto la misura degli arresti domiciliari, misura sospesa fino al giudizio definitivo che avverrà in Cassazione.

E’ giusto dire che fino alla dimostrazione di colpevolezza definitiva (i tre gradi di giudizio), Nino Naso rimane innocente, sta alla Magistratura dimostrare la sua colpevolezza, ma quanto scritto finora, corrisponde esattamente alla realtà, con vicende giudiziarie collegate all’inchiesta “Athena”.

In quanto alla Commissione prefettizia, chiesta a gran voce, in altri Comuni come Maniace, Randazzo e Castiglione di Sicilia, è stata inviata per molto meno, e in tempi più celeri rispetto a Paternò. Nessuno ha messo in dubbio la buona fede del sindaco, o la sua estraneità ai fatti, ma bisogna avere rispetto anche per gli altri, e della Magistratura in primis, che sta svolgendo un lavoro di indagine che servirà nel giudicare quanto avvenuto.

Finora, gli atti della Procura sono stati chiari e limpidi, tutelando la figura del sindaco, ora bisogna attendere il seguito e poi giudicare in base a quello che sarà portato in aula.

Infine ribadiamo, come sempre, che noi non stiamo con nessuno, stiamo con Paternò e i Paternesi, per migliorare giorno dopo giorno una città che da troppo tempo ha perso la sua dimensione.

Questo per scelte amministrative che negli ultimi anni e con diversi sindaci hanno portato all’attuale realtà. Noi ci siamo e ci saremo, e racconteremo la verità, anche se a tanti non va giù. Lo abbiamo fatto finora e continueremo a farlo, anche se a qualcuno dispiace.

LUIGI SAITTA