PATERNO’: PROGETTO “BENI CULTURALI & IMPRESA

“Beni culturali & Impresa” !
Questo è il titolo del progetto pluriennale iniziato già nell’anno scolastico 2014/2015 e che, da quest’anno, ha visto impegnati tutti gli alunni, dalle prime alle quinte classi, dell’Istituto Tecnico Economico “Gioacchino Russo” di Paternò, diretto dalla dott.ssa Concetta Centamore. Il progetto, coordinato dalle referenti ai Beni Culturali, prof.sse Carmela Ligresti e Alina Paino, si è svolto in sinergia con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. e Identità Siciliana – Unità Operativa 5 Archeologica di Catania nelle persone del Soprintendente, dott.ssa Rosalba Panvini, del dirigente archeologo dott.ssa Laura Maniscalco e del funzionario archeologo dott.ssa Michela Ursino, con la Presidenza regionale dell’Associazione SiciliAntica rappresentata dal responsabile regionale giovani Giuseppe Barbagiovanni, dal presidente della sede locale prof. Mimmo Chisari, e con il Comune di Paternò, nella persona del Sindaco dott. Nino Naso, del Presidente del Consiglio dott. Filippo Sambataro e dall’assessore ai Beni Culturali, dott.ssa Francesca Chirieleison.
Il progetto si propone di realizzare un percorso formativo curriculare che accompagni gli alunni, dalla prima alla quinta classe dell’Istituto, verso una conoscenza più approfondita e concreta delle nostre radici storiche, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale, nel rispetto delle leggi.

Quest’anno, considerato che avverrà la conclusione del primo ciclo del progetto quinquennale, le attività hanno avuto inizio in maniera singolare: il primo appuntamento in calendario è stato proprio con i giovani che oggi frequentano le quinte classi, gli stessi attori che, durante l’anno scolastico 2014/2015, iniziarono questo meraviglioso, quanto affascinate, percorso.

Giorno 1 aprile, presso l’aula magna dell’I.T.E. Giacchino Russo di Paternò, si è tenuto un incontro dal titolo: “Beni Culturali & Impresa – Conclusione di un percorso e prospettive future” che ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, della dott.ssa Michela Ursino, funzionario archeologo della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania, del prof. Giuseppe Scandurra, professore associato di Statistica Economica presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, e Giuseppe Barbagiovanni, responsabile regionale giovani dell’associazione SiciliAntica.

Insieme hanno ripercorso i momenti salienti che in questi anni hanno visto protagonisti gli studenti che quest’anno si cimenteranno negli esami di Stato e tracceranno le linee guida per il proseguimento delle attività già calendarizzate, con la consapevolezza dei percorsi che possono essere intrapresi per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro.
Successivamente, giorno 8 aprile, gli studenti del terzo hanno approfondito la presenza degli antichi Romani nel nostro territorio preparandosi, attraverso una lezione, ad accompagnare i colleghi del primo e secondo anno presso l’area archeologica – naturalistica della collina San Marco a Paternò.

Ad erudirli saranno la dott.ssa Concetta Centamore, nella veste di vulcanologa, Giuseppe Barbagiovanni come fotografo e l’archeologa Barbara Cavallaro, questi ultimi appartenenti anch’essi all’associazione SiciliAntica.
La prima relatrice ha disquisito sull’area delle Salinelle di Paternò ed in particolare sugli edifici pseudovulcanici che in essa insistono; gli altri due relatori hanno mostrato con l’ausilio di materiale didattico specifico le peculiarità della vasta area dal punto di vista paesaggistico – archeologico.

L’indomani, giorno 9 aprile, un’interessante escursione ha coinvolto tutti i ragazzi delle classi quarte che, accompagnati dai loro docenti, e guidati dal presidente della sede locale di SiciliAntica Mimmo Chisari, professore e studioso di storia locale, accompagnato da numerosi soci, visitando le meraviglie medievali della Collina di Paternò, con un tuffo nella storia della nostra Città che ha visto le dominazioni degli Arabi, Normanni , Svevi, Angioini, Aragonesi, ecc.

A maggio, e precisamente il giorno 2, tutti i ragazzi delle terze classi sono stati accompagnati a Catania in un tour guidato, grazie ai soci di SiciliAntica e con la preziosa collaborazione di Katia Giannetto, guida regionale e professoressa di storia dell’arte presso l’I.T.E. G. Russo di Paternò mettendo ancora una volta in campo tutte le professionalità presenti nell’Istituto per arricchire sempre più la propria offerta formativa.

Giorno 3 maggio, l’evento tanto atteso, che vede impegnati tutti gli alunni delle prime e seconde classi, circa 280, alla scoperta della Collina di San Marco, scrigno di storia millenaria, accompagnati dai loro colleghi delle terze classi che nel frattempo si sono preparati a diventare abili guide, coadiuvati dai soci della sede di SiciliAntica di Paternò e dai funzionari archeologi della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania.

Gli studenti, armati di scarponi, zaini, macchine fotografiche e tanta voglia di apprendere, visiteranno i luoghi che destarono stupore già dalla metà del XVIII sec., così come risulta dalla preziosa testimonianza del viaggiatore francese Jean Houel, il quale, visitando l’area, scrisse: “Le sorgenti sono molto più ricche di acqua d’estate che di inverno e sempre durante questo periodo esse depositano una maggiore quantità di sale, questo è così abbondante che gli abitanti lo raccolgono…” e proseguendo nelle sue annotazioni, si meraviglia come “tante acque abbiano acquisito qualità diverse e come un terreno così limitato possa racchiudere elementi tanto differenti come gesso, alabastro, bitume, sale, ferro, argilla e zolfo…le persone che abitano nei pressi di queste sorgenti mi hanno assicurato che le loro acque hanno qualità particolari per la tintura e che essi le impegnano per questo”.

In effetti egli si riferiva alla concentrazione di tre differenti tipi di sorgenti in quest’area: sorgenti di normale acqua potabile, sorgenti di acqua carbonizzata e sorgenti di acqua carbonizzata e fango, tutte concentrate in un’area di 30.000 metri quadrati; un fenomeno naturale unico nell’intera regione etnea.

Nel volume “Il Museo Gaetano Savasta e le aree archeologiche del territorio di Paternò”, l’archeologa Laura Maniscalco afferma che la facilità di accesso a risorse importanti come il sale, l’acqua calda e l’argilla, probabilmente furono la motivazione per la scelta di questo sito come insediamento antropologico fin dal neolitico ed è la ragione per cui questa zona è stata frequentata per millenni dalla comunità indigena.

Il tour culturale partirà dal museo “Gaetano Savasta” sezione etnoantropologica, dove i ragazzi potranno conoscere il passato osservando i vecchi attrezzi utilizzati dai nostri avi prima dell’avvento della meccanizzazione: utensili di un tempo che hanno aiutato gli artigiani dell’epoca a forgiare capolavori intramontabili. Si passerà poi alla visita delle sorgenti, questa volta di acqua fangosa, le così dette “Salinelle dei Cappuccini”. Nell’articolo scientifico “I vulcani di fango di Paternò e Belpasso, sul basso versante sud-occidentale etneo”, gli autori Pietro Carveni e Santo Benfatto scrivono: “Si tratta di edifici troncoconici con cratere centrale o delle cavità sub-circolari, originati dall’esistenza nel sottosuolo di gas naturali sotto pressione, che tendono a sfuggire attraverso rocce permeabili e/o discontinuità litologiche e/o strutturali, trascinando nel loro movimento fango, frammenti litici e idrocarburi. La genesi dei fanghi è da attribuire al passaggio di acqua attraverso formazioni argillose, con conseguente stemperatura delle argille; a seconda della densità, possono formarsi edifici a tronco di cono dalle pendici più o meno inclinate, colate di fango o depressioni subcircolari. Le acque, spesso ipersaline, danno luogo a incrostazioni di sali, da cui il toponimo di salinelle o salse che viene utilizzato in alcune località interessate da tali fenomeni”.

Altro sito visitato dai ragazzi sarà, l’area archeologica della Collina di San Marco, dove, passeggiando su un tappeto di cocci archeologici, i giovani potranno osservare il sito preistorico oggetto di una serie di importanti scavi condotti dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania, che hanno permesso di identificare un insediamento preistorico, purtroppo in parte distrutto da sconsiderati sbancamenti operati pochi anni orsono, con strutture comprese tra l’età neolitica e l’età del bronzo.

Inoltre, grazie alla gentile concessione dei proprietari, Sigg.ri D’Amore, nell’area archeologica, gli studenti avranno l’opportunità di visitare il sito dell’antico edificio termale datato tra il I e II sec. d.C., scoperto sulla sommità del promontorio della collina, dove qualche anno addietro gli alunni, coordinati da Maria Pia Scuderi, anch’ella professoressa dell’I.T.E. di Paternò, in occasione di un’attività all’interno di un progetto di alternanza scuola lavoro, hanno realizzato uno scavo archeologico condotto insieme agli archeologi della sede locale di Paternò di SiciliAntica sotto la supervisione dei funzionari della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania, ritrovando parecchi materiali archeologici che presto vedranno la stampa grazie all’interessamento della stessa Dirigente Scolastica dott.ssa Concetta Centamore la quale ha creduto fortemente sin dall’inizio a questo nuovo modo di avvicinare i giovani al mondo della cultura e dell’archeologia.
Nelle terme si utilizzava il fango delle salinelle, già elemento della farmaceutica antica, sia per le sue specifiche virtù sia come base associata ad altri componenti.

Gli alunni avranno la possibilità di poter rivolgere i propri quesiti agli esperti presenti e di scattare fotografie, per raccogliere documenti da utilizzare successivamente, a partire dal 3° anno di corso, secondo le specificità degli indirizzi attivi nell’istituto, misurandosi nella realizzazione di uno o più modelli di impresa, che coniughino cultura e business, per la valorizzazione socio-culturale ed economica del territorio e dei suoi abitanti.

Visiteranno infine un’altra sorgente, questa volta di acqua potabile, detta “Monafria” collegata alla “Luppinarè”, luogo dove si producono ancora oggi, i lupini salati, vanto e orgoglio paternese, venduti in tutto il circondario, grazie all’impegno dei vari componenti della famiglia Spoto, per altro attivamente presenti al momento della nostra visita guidata. Gli stessi mostreranno il procedimento particolare che ha bisogno di un’enorme quantità d’acqua corrente per togliere tutto l’amaro contenuto all’interno dei lupini che, immersi nell’acqua per due giorni, successivamente vengono bolliti nei “quadaroni” enormi pentole di rame e reimmersi nuovamente in acqua per almeno altri due giorni.

Infine, salati e confezionati, saranno pronti per la commercializzazione. Non mancherà la degustazione in loco di questo prodotto assai caro ai Paternesi.

L’APAS di Paternò contribuirà, attraverso i propri volontari, alla sicurezza e all’assistenza sanitaria degli studenti impegnati nel percorso, mettendo anche a disposizione mezzi e attrezzature per gli allievi con difficoltà di deambulazione. Seguiranno altre visite guidate a fine anno scolastico nel corso delle quali i ragazzi saranno accompagnati in lungo e in largo, attraverso la nostra meravigliosa isola di Sicilia, alla scoperta di luoghi affascinanti ed incantevoli, come Siracusa, Catania e la Sicilia Occidentale con Erice, Marsala, Mazzara del Vallo e l’isola di Mozia.