All’alba di stamane, la Polizia di Stato, ed in particolare, la Squadra Mobile di Enna ed il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, con la collaborazione della Squadra Mobile di Catania, a conclusione di articolata attività investigativa, ha eseguito l’arresto di tre soggetti di Catania, dimoranti fra i noti quartieri di Librino e San Cristoforo, in esecuzione di Ordinanza Applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Enna, dottoressa Elisa Mazza, giusta richiesta del P.M. titolare dell’indagine, presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nella persona del Dottor Francesco Rio, a carico di:
- PRIVITERA Giancarlo nato a Catania in data 21.07.1976, residente in Via Moncada n.18, pregiudicato per rapina, ricettazione, reati in materia di stupefacenti ed altro;
- INTELISANO Luigi, nato a Catania il 27.09.1975 ed ivi residente in via G. Poulet n. 38, pluripregiudicato per furto, rapina, evasione, ricettazione;
- CASSONE Giuseppe Agatino nato a Catania in data 05.02.1971, in anagrafe residente nel centro etneo in quella Via Del Giaggiolo n. 14, con precedenti giudiziarie e di polizia per estorsione e reati in materia di stupefacenti, ex Sorvegliato Speciale di P.S;
INDAGATI
del reato p. e p. dagli artt. 56, 110 e 628 comma 2 e comma 3 nn.1 e 3 bis e 3 quinquies del c.p. poiché in concorso tra loro, PRIVITERA Giancarlo e CASSONE Giuseppe Agatino, in qualità di esecutori materiali, INTELISANO Luigi, in qualità di “palo” e di autista del mezzo adoperato per la fuga, al fine di trarne profitto, si introducevano all’interno dell’abitazione di un uomo anziano, compiendo atti idonei e diretto in modo non equivoco ad impossessarsi dei beni ivi presenti, usando violenza nei confronti della predetta parte offesa dal reato, allorché in procinto di rientrare nell’abitazione, al fine di guadagnare la fuga e l’impunità, lo strattonavano facendolo cadere, colpendolo con calci alle gambe.
Con l’aggravante preista dall’art.628 comma 3, per avere commesso la violenza in più persone riunite.
Con l’aggravante prevista dall’art.628 comma 3 n. 3 bis c.p. per avere commesso il fatto nei luoghi di cui all’art.624 bis c.p. ossia nel privato domicilio; ed infine con l’aggravante prevista dall’art.628 comma 3 n. 3 quinquies c.p.. per avere commesso il fatto in danno di un ultrasessantacinquenne.
Inoltre il PRIVITERA ed il CASSONE sono indagati in concorso anche in ordine ai reati di cui:
agli artt. 582, 585 e 61 n.5 del c.p., poiché in conseguenza dei calci inferti all’anziano gli procuravano contusioni ed escoriazioni in varie parti del corpo, giudicate guaribili in gg.5 s.c..
La complessa attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile di Enna e dal Commissariato di P.S. di Piazza Armerina consentiva di far luce su un efferato tentativo di rapina ai danni di un’anziana vittima, da parte di un gruppo di criminali catanesi senza scrupoli, provenienti dai quartieri del capoluogo etneo ad elevata densità criminale, Librino e San Cristoforo, recatisi in trasferta nella città dei mosaici per mettere a segno un colpo predatorio, e che, vistisi scoperti, dalla vittima, non hanno esitato a picchiarla ferocemente per darsi alla fuga.
I fatti hanno avuto origine dalla richiesta di aiuto, pervenuta la mattina del 13 ottobre 2016 presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, relativa ad una tentata rapina ai danni di una persona anziana, perpetrata all’interno della sua abitazione, fra l’altro poco distante dalla sede del Commissariato, da alcuni malviventi che avevano profittato dell’affluenza in città di persone, commercianti ed avventori, in occasione del mercato settimanale.
Sul posto, giungevano immediatamente gli uomini dei due Uffici Investigativi, fra l’altro – quella mattina – impegnati in servizi straordinari di controllo del territorio proprio nella cittadina armerina, apprendendo direttamente dalla vittima che, pochi minuti prima, facendo rientro nel suo appartamento – dopo una breve assenza – vi aveva sorpreso due individui i quali, dopo avergli inizialmente impedito di accedere alla propria abitazione bloccando la porta dall’interno, la aprivano improvvisamente.
I predetti malviventi, con il volto travisato, lo strattonavano per allontanarlo e garantirsi la fuga, facendolo cadere per terra. Nella circostanza lo stesso pensionato sbatteva violentemente la testa ed altre parti del corpo, e nel tentativo di inseguirli veniva colpito dai malfattori con alcuni calci, che lo attingevano alle gambe ed in altre parti del corpo, lasciandolo sofferente per le scale del condominio, mentre i criminali abbandonavano lo stabile scendendo di corsa le scale. Giunta in strada, la vittima chiedeva aiuto ai passanti che si attivavano prestando soccorso e allertando la polizia.
Dalle prime tempestive indagini si riusciva a ricostruire la dinamica dei fatti, le caratteristiche fisico-somatiche dei malviventi, nonché ad individuare il veicolo dagli stessi criminali utilizzato.
Il malcapitato veniva accompagnato presso il nosocomio armerino per le cure del caso, per aver riportato lesioni personali per contusioni ed escoriazioni in varie parti del corpo
La puntuale ricostruzione del grave evento delittuoso, consentiva nell’immediatezza di ricostruire la protervia del gruppo criminale, che non a caso aveva deciso di colpire nel centro armerino, in quanto si accertava che i pregiudicati catanesi fin dal prime ore del mattino avevano eseguito un attento sopralluogo presso il condominio individuato per il colpo, entrando ed uscendo più volte dall’immobile predetto. Infatti, grazie alla individuazione di vari impianti di videosorveglianza presenti nella zona si riusciva a ricostruire tutta la dinamica, dall’arrivo alla fuga precipitosa, il tutto perfettamente corrispondente alle acquisizione investigative nell’immediatezza.
Nonostante fossero state attivate immediatamente le ricerche sul territorio del segnalato fuoristrada, i criminali facevano perdere le loro tracce. Nel corso della medesima giornata analoghe ricerche venivano effettuate nei quartieri Librino e San Cristoforo, presso i luoghi riconducibili a CASSONE Giuseppe Agatino – sin da subito individuato come soggetto coinvolto nella vicenda, come dalle informazioni ricavabili dalle banche dati in uso alle forze di polizia, spesso controllato in compagnia di PRIVITERA Giancarlo e INTELISANO Luigi – non permettevano di rintracciare gli autori del colpo, che ben si guardavano dal rientrare nei luoghi di dimora.
Le successive indagini, eseguite anche mediante l’analisi dei dati di traffico telefonico e l’ascolto delle intercettazioni sulle utenze in uso ai malviventi, permettevano di accertare senza alcuna ombra dubbio la responsabilità dei criminali, in maniera perfettamente convergente con quanto rilevato dall’attenta visione dei vari filmati acquisiti dai sistemi di videosorveglianza cittadini.
Inoltre, l’esito delle intercettazioni telefoniche su detto gruppo di soggetti confermava la piena responsabilità in capo agli stessi per i delitti contestati, in relazione sia i rapporti di frequentazione reciproca che al loro coinvolgimento nella perpetrazione di reati predatori in genere.
Gli arrestati, catturati dalla Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, con la collaborazione della Squadra Mobile di Catania, dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati agli arresti domiciliari dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica di Enna, che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del Dottor Francesco Augusto Rio, e del Procuratore della Repubblica dottor Massimo Palmeri.