“Polemiche, Bilancio e rifiuti: ho il dovere di fare chiarezza”

95047.it Egregio Direttore,
Le scrivo approfittando dello spazio democratico che il suo giornale mi offre, ed offre alla intera comunità. Le confesso che sono stato più volte tentato dal non mandarle questa missiva. Non le sfuggirà, infatti, che da tempo non rilascio dichiarazioni pubbliche, per diverse ragioni. Prima fra tutte, la ”bulimia” di “Note Stampa” proveniente da diversi soggetti politici. Ma un certo “cortile” mediatico, e voci ricorrenti sul fatto che il mio silenzio fosse “complice”, mi hanno spinto a parlare. Troppe parole, spesso pompose, e per ciò stesso vuote, ho sentito pronunciare nell’ultimo periodo. Troppe invettive, troppo veleno! Spesso lanciato da “politici” la cui Storia dovrebbe suggerire la via del “sano silenzio”. Scrivo, e scrivo a lei, perché Le riconosco degli indubbi meriti nell’aver condotto delle battaglie giornalistiche – attraverso questa testata – di fronte all’opinione pubblica su diverse questioni, anche di rilevante delicatezza, come il tema della lotta alla mafia.

Le questioni da trattare sarebbero troppe, per lo spazio consentitomi da una lettera, ma vorrei porre l’accento su due temi che sono di strettissima attualità e di rilevante importanza per la vita stessa della Città: il bilancio e la questione rifiuti. In un mio intervento consiliare di qualche mese fa (i cittadini che volessero possono andarlo a riprendere negli archivi del sito del comune) ebbi a denunciare la gravissima crisi economico-finanziaria in cui versava il nostro Ente e , nel contempo, posi alcune domande sulla questione legata ai rifiuti. Chiesi, in quell’intervento, al Sindaco – nonché Assessore al bilancio – di venire a relazionare in consiglio comunale su questa situazione. Sono passati diversi mesi , e del Sindaco nemmeno l’ombra. Non una parola, non un atto amministrativo egli ha speso su una vicenda che rischia di far deflagrare tutto. Nonostante le diverse sollecitazioni provenienti da diversi consiglieri comunali, e i diversi “richiami scritti” (con buona pace di alcuni Spin Doctor che stanno dietro qualche candidato Sindaco) effettuati dalla Presidente del Consiglio Comunale. Le domande che ponevo, e che pongo al Sindaco, sono le seguenti:

Come può tacere di fronte al consiglio comunale e all’opinione pubblica la reale situazione economica dell’ente? Salvo poi , a mio avviso, sprecare denaro con iniziative di scarsa rilevanza?
Quale programmazione ha effettuato in questi anni per evitare che si arrivasse alla situazione attuale?
Perché non si è dotato di una seria politica fiscale? Perché non ha effettuato, e messo gli uffici nelle condizioni di farlo , una seria politica di controllo delle entrate? Una politica di tagli delle spese?
Perché ha tenuto per sé la delega al bilancio? Quando, invece, la delicatezza del momento avrebbe richiesto la presenza di un assessore al ramo a tempo pieno e competente in materia?
Come giustifica il suo cambio di direzione rispetto alla questione dell’addizionale Irpef? Lei, due anni fa, quando le condizioni dell’ente erano migliori, ha sostenuto che non si potesse fare a meno di tenere l’addizionale comunale al massimo consentito dalla legge. Potrebbe spiegare ai cittadini perché, con la maggioranza, consiliare ha consentito di dimezzare tale aliquota? Quali novità sono intervenute rispetto al passato?
Come giustifica la lettera del Capo unità operativa , per usare un eufemismo, inopportuna? Potrebbe dirci se lei era a conoscenza di questa lettera (prima che venisse scritta ovviamente) e del suo contenuto? E se ne era a conoscenza, perché ha taciuto sulla crisi economico-finanziaria dell’ente?

Sulla questione rifiuti: potrebbe spiegare alla Città perché il costo del servizio continua ad aumentare, mentre la raccolta differenziata continua a scendere? Perché nel suo piano finanziario sui rifiuti , approvato dalla maggioranza, con un solo voto contrario, il mio, vi sono costi per spazzamento e pulizia delle strade pari a più di 800 mila euro e le strade sono sudicie?
Perché in tutti questi anni non ha mai fatto, così come la normativa prevede, una regolare gara sui rifiuti, ed ha preferito andare avanti a suon di ordinanze?
Perché, alla data in cui scrivo, il 6 maggio, non sono stati pagati gli stipendi dei dipendenti comunali? Forse perché si preferisce pagare prima la fattura all’azienda che gestisce la raccolta sui rifiuti? Se e cosi, non sarebbe il caso di rivedere questa pratica? Di fare un serio piano sui rifiuti che consenta di ridurre l’eccessivo costo di questo servizio? E magari di aumentarne l’efficienza?

Sono queste sono le domande che posi al Sindaco tempo fa, per le quali attendo ancora risposta.
Mi siano consentite delle ultime riflessioni. La Prima: ho sentito che qualche consigliere comunale ha protocollato una richiesta per l’azzeramento delle indennità di tutti gli amministratori. Questo, a loro dire, risolverebbe i problemi di bilancio. Ebbene, anche a costoro vorrei porre qualche domanda. E fare qualche riflessione. So già che quello che sto per dire mi attirerà gli strali di pezzi dell’opinione pubblica, e commenti contrariati sui social. Ma non sono solito avere peli sulla lingua. E non ho mai avuto una doppia morale. Difendo con coraggio e schiena dritta le mie idee. Le domande: perché i consiglieri firmatari della proposta in questione non hanno pensato di azzerare le loro indennità nel corso di questi 4 anni? Perché fanno questa proposta solo ad un anno dall’apertura della campagna elettorale?

Le riflessioni: il bilancio del comune di Paternò ammonta a circa 27 milioni di euro, le indennità degli amministratori all’incirca ammontano a 360 mila euro. Incidono, cioè, per circa l’1,4 per cento. Per rendere più comprensibile la questione, su un reddito annuo di una famiglia di 30 mila euro , una incidenza di soli 420 euro. Pensate che bastino a sanare il bilancio di quella famiglia? Ma andando più a fondo nella proposta. Le indennità previste per le cariche pubblica sono una questione di democrazia. Altrimenti la politica poterebbero farla solo i ricchi miliardari. Fare politica significa servire il Paese con senso dell’onore, come ci ricorda la Costituzione. Non è volontariato. Se cosi fosse, potrebbero farla soltanto i grandi industriali e i ceti abbienti. Mi chiedo, se un partito qualsiasi volesse candidare alla carica di Sindaco un operaio metalmeccanico o un impiegato di un qualsiasi supermercato, come farebbe costui, in assenza della indennità, non potendo svolgere il proprio lavoro ordinario, a fare il Sindaco? Ma vogliamo davvero la distruzione della democrazia? Altra cosa è il sacrosanto diritto dei cittadini di sapere che chi ricopra cariche pubbliche lo faccia con senso dell’onore. Dunque non abusi delle commissioni consiliari o non prenda tangenti. Ma vi sembra che uno come me, che percepisce poco più di 300 euro al mese di indennità, abusi delle commissioni consiliari? Preciso, non faccio politica di professione , lavoro da oltre un decennio in un luogo che mi consente di vivere dignitosamente.
Per tutte queste ragioni, trovo che la proposta di questi consiglieri comunali sia demagogica e populista. Insomma, campagna elettorale.

Chiudo con un’ultima esortazione al Sindaco. E’ sotto gli occhi di tutti il suo totale fallimento in tutti i campi dell’agire amministrativo. Così come è palese che le sue manchevolezze in alcuni settori, e la sua stessa figura, blocchino anche alcune iniziative positive.
Si dimetta, ci risparmi un inutile anno di agonia, lasci spazio alla democrazia.
P.S. Credo che sia utile a tutti e soprattutto alla Città svelenire il clima. La campagna elettorale non può giustificare la mistificazione e l’insulto. Spero di esser stato in questa lettera, rispettoso, per primo, di questo precetto.

Giancarlo Ciatto