RAGUSA: COLPI CRICK IN TESTA A RIVALE, ARRESTATO

La Polizia di Stato arresta comisano per tentato omicidio

Le indagini svolte dagli uomini della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di Stato di Comiso traevano origine dall’arrivo in ambulanza al pronto soccorso dell’Ospedale di Vittoria, nella mattina del 20 febbraio, di V.F., soggetto noto alle forze dell’ordine al quale veniva diagnosticata una commozione cerebrale in trauma cranico con diverse ferite lacero contuse al cuoio capelluto e frattura scomposta dell’osso parietale al vertice, con prognosi di giorni trenta; l’uomo dichiarava che le ferite erano conseguenza di un sinistro stradale e rifiutava il ricovero in ospedale.
Stante l’inverosimiglianza delle dichiarazioni e considerati i precedenti dell’uomo e la sua attività lavorativa di venditore ambulante di frutta e verdura, si assumevano informazioni presso il mercato ortofrutticolo di Comiso e si apprendeva di una colluttazione avvenuta tra V.F., la presunta vittima e un altro soggetto.

Veniva a quel punto acquisita la ripresa di una videocamera di sorveglianza e dalla visione del filmato si notava un altro pregiudicato del territorio casmeneo, C. L. classe’78, che vicino ad una motoape, intento a caricare la merce appena acquistata, si accorgeva della presenza di V.F. che si dirigeva verso di lui con un coltello in mano; a quel punto il C. prendeva dall’abitacolo del suo mezzo un crick; mentre il primo uomo cercava di assestare una coltellata al C. egli si scansava e lo colpiva alla testa con il crick facendolo stramazzare al suolo. A quel punto il C., non si allontanava dal posto cercando di mettersi in salvo ma colpiva più volte alla parte superiore del corpo il V.F. mentre egli si trovava a terra.

L’attività di indagine veniva svolta dal Commissariato P.S. di Comiso e consisteva principalmente nella visione del filmato ripreso dal sistema di sorveglianza del mercato ortofrutticolo di Comiso, nell’estrapolazione dei fotogrammi e nell’ascolto dei testimoni che avevano assistito alla reciproca aggressione tra i due.

Le indagini appuravano inoltre che il diverbio tra i due era avvenuto per motivi riconducibili a vecchie diatribe per pregresse liti.

Venivano altresì estrapolati dai video 38 fotogrammi da parte del gabinetto provinciale di Polizia Scientifica di Ragusa, in parte allegati al comunicato, nei quali si vedevano chiaramente tutte le fasi della reciproca aggressione e in alcuni fotogrammi si notavano i due soggetti avvicinarsi l’uno all’altro con atteggiamento di sfida; si osservava, inoltre, V.F. che cercava di colpire C. con un coltello impugnato con la mano destra e quest’ultimo che schivava il colpo, bloccava il braccio destro di V.F. con il suo braccio sinistro e alzava il braccio destro impugnando il crick con l’intento di caricare un violento colpo in testa al suo contendente.

Alla fine della colluttazione, si vedeva che il C. risale sulla sua Motoape e si allontanava mentre V.F rimaneva per terra stordito.

A seguito di un sopralluogo effettuato dagli operatori di Polizia Giudiziaria in seguito alla visione del filmato che acclarava la dinamica dell’evento, veniva rinvenuto un manico di coltello nella zona del mercato ortofrutticolo di Comiso dove erano avvenuti i fatti.

La lama non veniva rinvenuta poichè probabilmente a seguito della colluttazione e dell’intensità dei colpi sferrati da parte di entrambi la stessa si spezzava.

Nel caso di specie, è indubbio che l’azione posta in essere da C. contro V.F. fosse idonea ad ucciderlo, tenuto conto del mezzo utilizzato (cioè un crick), e dalla reiterazione dei colpi, della zona del corpo avuta di mira e della intensità dei colpi inferti evincibile dalla gravità delle lesioni cagionate (commozione cerebrale in trauma cranico con diverse ferite lacero contuse al cuoio capelluto con frattura scomposta dell’osso parietale e con prognosi di giorni trenta) pertanto, dalla risultanze delle successive indagini affidate al PM Procura della Repubblica di Ragusa Dr Fornasier, veniva richiesta la custodia cautelare in carcere nei confronti del C. L. e poiché sussistevano le esigenze cautelari ricorrendo il concreto ed attuale pericolo, desumibile dalle modalità e dalle circostanze del delitto posti in essere e dalla personalità dell’indagato, che lo stesso potesse commettere delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, il GIP di Ragusa disponeva la custodia in carcere.

Gli agenti della Polizia di stato di Comiso eseguivano nella nottata odierna la misura arrestando il C. e conducendolo presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’AG.