RAGUSA: Sequestrato sofisticato meccanismo di alterazione collocato su un cronotachigrafo

Una pattuglia della polizia stradale di Vittoria, in località Dicchiara, ha effettuato un controllo di un complesso veicolare di proprietà di una ditta di Mazzarrone che procedeva con direzione di marcia Vittoria-Catania, condotto da un vittoriese di 50 anni.

Il veicolo risultava essere munito di tachigrafo digitale (strumento atto a registrare diversi dati, tra cui l’attività del conducente- guida, lavoro, disponibilità e riposo- le distanze percorse e le velocità tenute).

Grazie al controllo effettuato attraverso il portatile in uso alle pattuglie, nel quale vi è installato un software denominato “POLICE CONTROLLER”, emergeva che il Cronotachigrafo presentava delle irregolarità; da una più approfondita analisi dei dati emergeva che il conducente risultava essere in pausa, mentre, in realtà, così come accertato dagli agenti, stava guidando il mezzo.

Ciò faceva ipotizzare che a bordo del veicolo potesse essere istallata un’apparecchiatura idonea ad alterare i dati del tachigrafo digitale, per cui il conducente veniva condotto presso un’officina autorizzata ove venivano individuati, all’interno di un vano portaoggetti, nr. 2 congegni elettronici ed un telecomando, che, una volta attivati, erano in grado di impedire la registrazione da parte del tachigrafo delle ore di guida effettivamente fatte, facendo apparire il veicolo come se fosse fermo o in pausa; tale stratagemma è particolarmente remunerativo per il datore di lavoro che in tal modo aggira la vigente normativa. I due congegni, oltre ad eludere la normativa sugli orari di lavoro, consentivano di eludere anche i controlli sulla velocità raggiunta dal TIR, costituendo un serio e fondato pericolo per la circolazione stradale.

Gli agenti, quindi, procedevano al sequestro penale dei predetti congegni e deferivano il conducente vittoriese alla Procura della Repubblica di Ragusa; provvedevano, inoltre, a redigere i prescritti verbali ai sensi del Codice della Strada nei confronti del conducente, a cui veniva ritirata la patente professionale, e della ditta, con l’intimazione al ripristino del normale funzionamento del tachigrafo.