In Sicilia non sono inoltre partiti i corsi di formazione a decorrere dal 1° settembre, così come annunciato dal Governo, per potere ottenere il sostegno di 350 euro al mese come “accompagnamento” alla formazione prevista; formazione che potrebbe aiutare a trovare una nuova occupazione. La SFL, la piattaforma INPS di Supporto Formazione e Lavoro, è già attiva. Per questo per la Cgil di Catania è necessario che le informazioni da veicolare alla cittadinanza siano immediate ed esatte. Al momento non è possibile conoscere la quantità delle domande che i catanesi hanno presentato sino ad oggi per usufruire del supporto alla formazione partito il primo settembre e che dura un massimo di 12 mesi non rinnovabili.
Sappiamo però che i nuclei familiari catanesi che nel mese di agosto 2023 sono risultati percettori di reddito di cittadinanza sono stati 38.163 per un totale di 98.695 persone coinvolte; i dati sono tratti dall’Osservatorio Inps. Si tratta di nuclei oramai in esaurimento, per lo più aventi potenzialmente il diritto di accedere alle nuove regole. Non sarebbe dunque lontano dalla realtà immaginare un’analoga proporzione di domande una volta scaduti i termini, ma è impossibile fare previsioni.
“Si farà adesso una distinzione di povertà tra chi è ritenuto meritevole di un sostegno e di una presa in carico che lo accompagni in percorsi di inclusione e chi, invece, non lo è. – dice il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo- È convinzione della Cgil che il Governo nazionale stia facendo cassa sui poveri, come dimostra la cancellazione del reddito di cittadinanza. Non è inoltre accettabile che il peso della gestione concreta della nuova formula di sostegno sia stata addossata ai Comuni. È un vero e proprio scaricabarile”.
Di certo sappiamo che in questi mesi gli addetti al Patronato CGIL di via Crociferi 40 a Catania, e in tutte le sedi sparse per la provincia , fanno i conti con molti quesiti e altrettante speranze degli utenti: “Ci troviamo di fronte a due misure previste in sostituzione del reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione, in vigore da gennaio 2024, è destinato alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori e over 60. – spiega il direttore provinciale del Patronato Cgil, Carmelo Gatto- Il sostegno mensile sarà erogato dall’INPS mediante una piattaforma elettronica per un periodo massimo di 18 mesi continuativi con la possibilità di rinnovo per ulteriori 12 mesi. A decorrere dal 1° settembre 2023 è invece attivo il supporto per la formazione e il lavoro, che prevede l’erogazione di una indennità pari a un importo mensile di 350 euro per tutto il periodo di partecipazione a progetti formativi e di accompagnamento al lavoro. Ma mancano ancora i corsi, di competenza delle agenzie interinali”.
É intanto possibile inviare la domanda vera e propria di supporto formazione del lavoro con l’aiuto dei patronati; nella seconda fase è previsto l’inserimento del curriculum vitae funzionale alla scelta del centro per l’impiego di riferimento e per l’individuazione di almeno tre agenzie che si occuperanno di formare e riqualificare il personale. La piattaforma dovrebbe diventare anche il luogo digitale dove domanda e offerta di lavoro si incontreranno: da una parte ci sarà chi cerca un’occupazione stabile, dall’altra le aziende e le pubbliche amministrazioni. L’iter è in evoluzione.
In particolare, il patronato Cgil di Catania di via Crociferi 40 riceve dal lunedi al giovedi dalle 8.30 alle 12.30, e dalle 15.30 alle 18.30; venerdi dalle 15.30 alle 18.30.
Si può anche scrivere alla mail [email protected] o telefonare allo 095310955.
“L’assegno da 350 euro sarà erogato soltanto a chi verra inserito nei PUC, ossia i progetti di utilità collettiva o a chi parteciperà ai corsi di formazione e riqualificazione professionale. Ma l’assegno sarà revocato in caso di mancata partecipazione a entrambe le soluzioni – continua Gatto- Altro può accadere ai nuclei familiari dove sono presenti disabili, minori e over 60 che possono ancora usufruire del reddito di cittadinanza ma solo entro il 31 dicembre”.