ROMA: INAUGURATA MOSTRA “AVVICINÀTI AMICI, C’E’ BUSACCA”

E’ stata inaugurata questa mattina, in collaborazione con Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi, Comune di Paternò , Università di Messina, Dip. Civiltà antiche e moderne, e l’Associazione Culturale Cantastorie Busacca, questa mattina a Roma al Museo delle Civiltà , la mostra “AVVICINÀTI AMICI, C’E’ BUSACCA” a trent’anni dalla scomparsa del grande poeta-cantastorie siciliano Cicciu Busacca

Nel corso dell’inaugurazione,  Mauro Geraci (voce e chitarra) e Stefano Pogelli (mandolino) hanno riproposto, storie ballate tratte dal repertorio di Cicciu Busacca e dei cantastorie siciliani

Francesco (Cicciu) Busacca nasce il 15 febbraio 1925 a Paternò.

Da bambino rivela presto un amore spiccato per la parola cantata creando componimenti augurali che inizia a declamare nelle feste di compleanno, di Carnevale o in occasione di battesimi e matrimoni. Nel ’51 fu soprattutto l’anziano cantastorie Gaetano Grasso (1895-1978) a invogliare il giovane Cicciu a debuttare nella piazza di San Cataldo (Caltanissetta) con la sua prima storia, L’assassinio di Raddusa. Dopo il debutto e le prime comparse in piazza condivise con Paolo Garofalo (1914-2016), Busacca ben presto dimostrò di essere il “nuovo cantastorie”. Assieme ai cartelloni – per lui dipinti dai due più grandi cartellonisti della Sicilia orientale, Vincenzo Astuto di Messina e Orazio Patanè di Riposto – Busacca iniziò, infatti, a usare microfoni e altoparlanti, sul tetto di un’automobile adibita a palcoscenico ambulante per diffondere, in tutte le piazze di Sicilia, l’immagine di un cantastorie che, con le sue cronache cantate, lotta in prima persona per riscattare il “suo popolo” dalle condizioni di subalternità.

Nel ’53, presentato dal poeta-cantastorie Turiddu Bella (1911-1989), Busacca conosce il grande poeta di Bagheria (Palermo) Ignazio Buttitta (1899-1997) con cui stringe subito un rapporto di stima e amicizia e un fertilissimo sodalizio artistico che, nel ’55, quando la mafia assassinò Salvatore Carnevale, sindacalista e segretario della federazione socialista di Sciara (Palermo), diede il primo, straordinario frutto.

Il successo del Lamentu fu decisivo e proiettò l’arte e l’impegno civile di Busacca oltre l’isola dove, di contro, ai cantastorie le piazze vennero progressivamente precluse, nel tentativo di stroncare alla radice ogni libera e pubblica riflessione. Dai primi anni Ottanta, assieme alla salute cagionevole, la restrizione e il controllo delle piazze come il declino del folk music revival segnarono la fine delle attività del cantastorie paternese che morì a Busto Arsizio (Varese) l’11 settembre 1989.

La presente mostra che, a trent’anni dalla scomparsa, ricostruisce l’iter biografico e poetico di Cicciu Busacca, offre così la possibilità di riscoprire la mimesis con cui il cantastorie era capace di far propri e restituire al pubblico i tormenti dei suoi personaggi.

Grande soddiszioane, sul suo profilo Facebook del primo cittadino Nino Naso:

Paternò vola a Roma!
Grandissimo successo per l’inaugurazione della mostra dedicata a Ciccio Busacca e ai nostri Cantastorie al Museo delle Civiltà.
Oggi a Roma la nostra Paternò ha scritto un’altra pagina importantissima nel panorama nazionale!
Grazie di cuore all’associazione culturale “Busacca”, a Claudia Barcellona, Francesca Busacca e Alessandro Nicolosi!
Sono veramente orgoglioso!
FORZA PATERNO’