ROMA, INGAGGIA UN SICARIO SUL DARK WEB PER SPEZZARE LA SCHIENA ALLA EX E RENDERLA PARALIZZATA, ARRESTATO

Quasi 10 mila euro in Bitcoin, in 4 diversi pagamenti, per “provocare alla sua ex” lesioni personali gravissime. Era il prezzo pattuito nel ‘Dark Web’ per far sfregiare l’ex fidanzata dal 40enne manager ed esperto informatico finito ai domiciliari per stalking e tentate lesioni personali aggravate, come disposto dal gip del tribunale di piazzale Clodio su richiesta del procuratore Michele Prestipino e del pm Daniela Cento.

L’uomo covava un profondo sentimento di vendetta verso l’ex, una sua collega romana, e mentre le inviava fiori e messaggi insistenti, aveva contattato, attraverso la rete anonima Tor, un sito offrendo a un gruppo chiamato “Assassins” la somma di denaro in bitcoin: l’uomo, tramite un intermediario, era riuscito a reclutare un sicario al quale aveva dato istruzioni per sfregiare la ragazza con l’acido e costringerla su una sedia a rotelle.

Inoltre, “l’uomo aveva cominciato a contattare insistentemente la donna al telefono tramite messaggistica istantanea invitandola ad incontri per riallacciare la relazione”, scrive il gip nell’ordinanza cautelare. Era in cerca di “un killer italiano” disponibile a “spezzare la schiena” alla sua ex compagna in “maniera tale da farla rimanere paralizzata e costretta a muoversi in sedia a rotelle” e “versarle l’acido sul viso”.

Era questo il piano organizzato dal manager milanese di 40 anni arrestato su richiesta della procura di Roma. Il progetto emerge dai capi di imputazione citati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, Daniela Caramico D’Auria. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo non aveva accettato l’interruzione della relazione tra i due avvenuta tra il novembre del 2018 e il luglio del 2020.

Dopo diversi rifiuti da parte della donna, aveva commissionato a un interlocutore sul web “la ricerca di un killer fornendo per la materiale esecuzione i dati personali della donna”. Dalle carte emerge, inoltre, che il manager aveva fornito anche indicazioni “circa la modalità di esecuzione”.

Il tutto doveva “sembrare una rapina” e l’aggressore avrebbe “dovuto sottrarre la borsa della vittima”. “Domani caricherò bitcoin sul portafogli – scriveva l’uomo all’interlocutore contattato nel Dark Web -. Voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete tirare l’acido in faccia senza prendere gli occhi”.

“Ha dichiarato di nutrire una profonda rabbia nei confronti della ex fidanzata, motivo per il quale aveva pensato di lasciare un segno indelebile sul suo corpo così come lei aveva lasciato un segno indelebile nella sua persona”. Così il gip descrive, nell’ordinanza di custodia cautelare, quanto dichiarato nel corso dell’interrogatorio dal 40enne lombardo.

“Emerge – aggiunge il giudice – una spiccata pericolosità sociale dell’indagato e una particolare inclinazione a delinquere”.
Nel corso della perquisizione svolta il 26 febbraio scorso nell’abitazione in provincia di Milano sono stati trovati 37 fogli riportanti pensieri dedicati dall’indagato alla ex, oltre a un libro dal titolo ‘Il cervello delle donne. Capire la mente femminile attraverso la scienza’.

Nella cronologia del web sono state trovate come chiavi di ricerca espressioni come ‘adrenalina finale’ e ‘adrenalina suicida’.