Santa Barbara, l’Entrata dei Cantanti

L’entrata dei cantanti, già nei primi anni del ‘900 costituiva un momento importate ed atteso della Festa in cui il popolo manifestava la propria fede e devozione alla Santa Patrona.
La sera del 3 Dicembre (a sira dô tri), vigilia della festa, i giovani appartenenti alle Corporazioni di arti e mestieri (muratori, mulinari, ecc,)
dopo un periodo di preparazione entravano di corsa nella piazza principale percorrendo le quattro vie che in essa immettono ( Via Roma, Via Maurici, Via Teatro, Via Garibaldi ) e portando in mano rami di palme, torce a vento, immagini delle Santa, palloncini alla veneziana e, sistemandosi su due palchi disposti l’uno di fronte all’altro, per “sfidarsi” a suon di cantate, poesie o preghiere composte per devozione alla Santa Patrona da artisti locali o semplici devoti.

Negli anni ’70 del ‘900 la partecipazione popolare andava sempre più a scemare fino a quando la manifestazione cessò di esistere senza lasciare traccia se non nella memoria di persone più avanti negli anni.
Nel 1998, con il supporto dell’Amministrazione Comunale del tempo, un gruppo di insegnanti delle scuole primarie di Paternò tra cui Sara Vittorio che si occupava del coordinamento delle scuole e dei rapporti con l’Amministrazione Comunale e Turi Marchese che si occupava della regia e della parte artistica con l’introduzione di un momento di drammatizzazione con l’ideazione e la messa in scena di testi sulla vita di Santa Barbara e sul suo Patrocinio a Paternò, ha ripreso la manifestazione con la partecipazione degli alunni delle scuole primarie della città.
La sera del 3 Dicembre, quindi, dopo il momento della drammatizzazione, circa 200 bambini appartenenti ai 4 Circoli Didattici, indossando il caratteristico “Saio” bianco, come avveniva nel passato, hanno ripreso a fare la tradizionale “Entrata dei Cantanti”. Infatti, arrivando dalle quattro vie si sistemavano sul palco e, diretti dai maestri che poi nel tempo si sono succeduti ( Mimmo Parisi, Salvatore Coniglio, Sebastiano Cavallaro ed accompagnate alla tastiera dal maestro Antonio Chiavetta e da Alberto Cavallaro) cantavano le canzoni e recitavano delle poesie in onore della Santa Patrona.

Nel 2000 agli alunni delle scuole primarie si è affiancato un coro di devoti che, accompagnato dal Corpo bandistico Città di Paternò, cantava le bellissime cantate delle Corporazioni dei Mulinari e dei Muraturi, recuperate e restaurate storicamente dal maestro Barbaro Finocchiaro.
 In questo modo si è cercato di ricostruire l’atmosfera che si respirava nel passato. Dopo la prematura scomparsa dell’insegnante Sara Vittorio e fino al 2013 il coordinamento è stato curato dall’insegnante Mimma Renna. Oggi, il testimone è passato a Turi Marchese e Antonio Coluccio.

Quella di quest’anno è la 18esima edizione e vede ancora impegnato un gruppo di alunni nel momento della drammatizzazione a cui seguirà il coro di circa 200 bambini con gli inni ed il coro degli adulti devoti con le tradizionali Cantate. Il tutto, con la fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale, del Comitato dei festeggiamenti, degli insegnati delle scuole, dei genitori degli alunni, dei sacerdoti Padre Nino Pennisi e Salvatore Magrì e del presidente dell’omonima associazione Alessandro Messina.
Considerato che ogni anno hanno partecipato circa 200 alunni, in 18 anni sono circa 3600 i bambini, con relative famiglie, che hanno avuto modo di conoscere, partecipandovi, una tradizione che era sparita dalla memoria storica di Paternò.

VIVA SANTA BARBARA!!!!