Più di sette anni dai disegni di progettazione alla realizzazione, con 50 milioni di euro investiti nella creazione di una linea produttiva che ha generato un impatto occupazionale quantificabile in oltre 120 nuovi ingressi, assunti con contratti a termine stagionali.
Non sono soltanto semplici biscotti, i nuovi Kinder Kinderini lanciati oggi a Milano da Ferrero, che si pongono l’obiettivo di trasformare un momento di consumo come la colazione – un mercato che in Italia vale 6,8 miliardi di euro – in un’esperienza coinvolgente. Frollini al latte e cacao sui quali sono incise diverse espressioni facciali (oltre 15 milioni le possibili combinazioni) realizzate attraverso sistemi di visione “intelligente”.
I biscotti, destinati sia al mercato italiano che a quello estero da inizio ottobre, sono prodotti nello stabilimento di Balvano, in provincia di Potenza, lo stesso dove sono nati i Nutella Biscuits.
Il piccolo centro lucano, con l’impegno di Ferrero, sta assumendo un ruolo sempre più strategico, ossia diventare il nuovo polo tutto italiano dei biscotti.
Un segmento che ha un valore di 1,78 miliardi (al netto dei biscotti all’uovo) e che rappresenta la categoria con la più grande crescita nel breve periodo (+16.3%). Per la linea produttiva, che si sviluppa su due piani e misura circa 1 km, il gruppo Ferrero ha investito oltre 50 milioni di euro. Per creare ogni singolo biscotto ci vogliono circa 100 minuti, dalla preparazione all’impasto fino alle decorazioni e al confezionamento.
I frollini, poi, “prendono vita” grazie alle espressioni raffigurate, ispirate alle diverse emozioni che si vivono in famiglia. Solo nel 2023, in Italia, sarà prodotto un numero di Kinderini in grado di soddisfare oltre 120 milioni di colazioni.
“Il primo anno possiamo superare i 300 milioni di biscotti consumati” ha spiegato Alessandro d’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero commerciale Italia.
Un prodotto che contribuirà “anche alla crescita della relazione con i consumatori” ha aggiunto d’Este sottolineando che, nonostante l’inflazione, “nel 2022 e nel 2023 siamo tra le poche aziende che crescono anche a volume e stiamo aumentando il numero di famiglie che ci acquistano”.
Un segmento, quello della prima colazione, “che contribuisce a generare piccole gioie in un momento di difficoltà economica degli italiani”.