Stazione spaziale cinese, il rientro slitta alla notte fra domenica di Pasqua e lunedì

Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) durante il nuovo incontro del tavolo tecnico che si è aggiornato nel pomeriggio di oggi presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, la previsione di rientro in atmosfera ad 80 km della stazione spaziale cinese Tiangong-1 è stimata per il 1 aprile alle ore 22:34 UTC (ora italiana 00.34 del 2 aprile), con una finestra di incertezza tra le 5 e le 10 ore.

All’interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l’Italia, al momento riguardano il potenziale coinvolgimento delle regioni: Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Rispetto alle ipotesi precedenti, invece, si possono escludere le regioni: Liguria ed Emilia Romagna. La possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%.

Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in base agli aggiornamenti forniti dal tavolo tecnico riunito in seduta permanente, valuterà nelle prossime ore la convocazione del Comitato Operativo nazionale, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale.